CASTEGGIO. L'allegria spontanea con cui intratteneva i clienti, il suo baffo inconfondibile e uno stile unico e raffinato nel preparare la pizza. La notizia della scomparsa di Umberto Chierchia, morto a 71 anni, ha rattristato tanti clienti dei suoi locali, che negli anni erano diventati amici.
Da qualche mese, per problemi di salute, non si vedeva più all'Ancora, ristorante-pizzeria di Casteggio, ora gestito dai figli Enrico e Cristian e dalle rispettive compagne.
Originario di Pompei, Umberto Chierchia aveva lavorato per 5 anni a Parigi, dove aveva imparato il mestiere di pizzaiolo. Poi nel 1982, il trasferimento con la moglie Isa e gli altri componenti della famiglia a Rovescala. Il suo percorso professionale lo ha portato poi al famoso locale da ballo Tucano, di Codevilla, quindi a Pavia e Salice Terme, sino al trasferimento a Casteggio, dove ha lavorato prima al Posillipo, e quindi all'Ancora, in via Vigorelli, locale aperto nel 1998.
Scherzava con i clienti e lavorava vicino al forno a legna con un'attenzione meticolosa per le pizze. «Curava l'impasto e la tecnica di preparazione della pizza in ogni dettaglio, per lui era davvero un'arte», racconta il figlio Enrico. Grande tifoso del Napoli, Umberto aveva consolidato rapporti d'amicizia con i clienti più affezionati. «L'empatia era una sua dote naturale, sapeva relazionarsi con tutti». Negli ultimi mesi, alcuni problemi di salute l'avevano allontanato dalla sua amata pizzeria. «Senza questi intoppi di salute, sarebbe andato avanti a preparare pizze fino a 90 anni, amava tanto il suo lavoro», aggiunge Enrico.
Ai tempi del Tucano, tra coloro che avevano gustato e apprezzato la pizza di Umberto Chierchia sono passati anche Vasco Rossi, Riccardo Fogli e i Pooh, solo per citare alcuni cantanti. «Porteremo avanti i valori di papà, l'onestà, la dedizione al lavoro e il sorriso con i clienti», dice il figlio Enrico. ALESSANDRO QUAGLINI