VOGHERA. Una corona di fiori adagiata sull’acqua, proprio nel punto in cui la giovane ha perso la vita, travolta da uno yacht in una giornata di svago. Commozione e tanta partecipazione al flash mob (un funerale hawaiano a cui ha partecipato una carovana di canoe e imbarcazioni) organizzato nella serata di lunedì al largo di Posillipo, vicino a villa Rosebery, per ricordare Cristina Frazzica, la ricercatrice di 30 anni di Voghera morta nel mare di Napoli mentre era in kayak con un amico, lo scorso 9 giugno. All’iniziativa erano presenti anche la sorella gemella Martina e i genitori, che hanno raggiunto Napoli da Voghera, dove risiedono. «La cerimonia è stata una sorta di liberazione, una speranza di ripartire dove la vita di Cristina è finita», sono state le parole della sorella.
Le parole della sorella
Tra le note della chitarra e le torce colorate, secondo il rito del funerale hawaiano, le canoe hanno solcato il mare nel ricordo della giovane, innamorata di Napoli, dove stava studiando per conseguire un master all’Università Federico II (il diploma le è stato consegnato alcuni giorni fa).
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Durante la cerimonia la sorella Martina ha ringraziato gli organizzatori per avere realizzato il flashmob «proprio nel luogo nel quale la vita di Cristina si è spezzata. È stato bello – ha aggiunto la sorella – vedere quanta gente si vuole battere per avere giustizia e una gestione migliore delle acque marine, nel rispetto delle regole e delle specie marine. Non è stato facile ritrovarsi lì, soprattutto per mio padre che, pur essendo venuto a Napoli diverse volte, non aveva mai voluto vedere il luogo dell'incidente. Il calore e la vicinanza delle persone presenti, tuttavia, ci hanno permesso di affrontare il tutto ed essere lì, per Cristina. Ricordare mia sorella con fiori e schiaffi in acqua, secondo me, è esattamente come mia sorella avrebbe voluto essere ricordata: in modo rumoroso, tra il mare e il cielo». —