PASIAN DI PRATO. Non sarà aperto nessun centro per minori stranieri non accompagnati a Passons. Aedis ha infatti presentato una formale richiesta di archiviazione della pratica al Comune di Pasian di Prato.
Una scelta, questa, come ha riferito il presidente della cooperativa Michele Lisco dettata «a seguito di una battaglia immotivata nei confronti dei minori stranieri da parte di persone che li ritengono responsabili di danni nel territorio senza rendersi conto che finché vivono nelle comunità possono essere gestiti, altrimenti vengono lasciati a se stessi. Ci siamo sentiti presi di mira con l’apertura di gazebo senza sapere quello che avremmo fatto e abbiamo preferito rinunciare».
Dopo l’annuncio della possibile apertura del centro a Passons si era infatti costituito un comitato spontaneo - a cui sono iscritte 300 persone - che lo scorso maggio aveva inviato al prefetto Domenico Lione e all’allora sindaco Andrea Pozzo, una petizione popolare di 500 firme. Il comitato aveva anche organizzato un presidio quotidiano nei pressi dell’immobile per testimoniare la propria attività.
«Noi ora lavoriamo – prosegue Lisco – con i centri di giustizia minorile che dipendono dal ministero di Grazia e giustizia. C’è una organizzazione statale alle spalle che ci consente di avere una gestione dei ragazzi molto più controllata. È davvero un peccato che siano state diffuse voci che non corrispondevano alla realtà».
Una questione, come ha riferito il sindaco di Pasian di Prato Juli Peressini, che è stata subito presa in carico dalla nuova amministrazione comunale. «Dopo il nostro insediamento abbiamo subito affrontato la questione visto che questa forma di accoglienza – dichiara – si collega inevitabilmente al tema della sicurezza e del quieto vivere che vogliamo garantire ai nostri concittadini. Queste tematiche sono molto sentite a Pasian di Prato, considerato anche il tragico incendio accaduto a fine 2022, in cui perse la vita un giovane di 17 anni, che ha segnato la nostra comunità e le cui conseguenze sono ancora visibili sullo stabile che si trova all’incrocio di Santa Caterina».
I lavori per la sistemazione nell’immobile che si affaccia sulla ss13 , infatti, devono ancora partire. La cooperativa, come ha riferito Lisco, sta attendendo «che si completi la sistemazione del tetto che è di competenze del condominio e noi poi procederemo con i lavori all’interno dello stabile. Contiamo di partire a settembre».
Una comunità, quella di Pasian di Prato, in cui dunque numerose erano - e sono - le preoccupazioni. «Episodi simili – prosegue Peressini – sono accaduti anche in altre comunità dell’hinterland udinese e in aggiunta gli ulteriori fatti di cronaca che stanno succedendo nella vicina Udine generano legittime preoccupazioni nei nostri concittadini e stato di insicurezza, tutti elementi di criticità connessi all’attuale sistema di gestione dell’accoglienza».
Dopo una serie di interlocuzioni ed approfondimenti, fa la stessa cooperativa Aedis ha dunque depositato formale richiesta di archiviazione della pratica relativa all’apertura di un centro per minori stranieri. «Al momento non abbiamo ricevuto altre richieste formali sulla destinazione d’uso dell’immobile in questione – conclude il sindaco –. Ci sono stati solo incontri informali riguardo al possibile sviluppo di progetti di valenza sociale che seguiremo con attenzione». Tra le destinazioni d’uso ci potrebbe essere quella per l’accoglienza di donne che hanno subito violenza.