TRIESTE Sconti in arrivo per le famiglie del Friuli Venezia Giulia. La Regione ha deciso di intervenire per salvaguardarne il potere d’acquisto, promuovendo la riduzione dei prezzi negli esercizi commerciali del territorio per i titolari di Carta famiglia, uno degli strumenti di welfare a disposizione dei cittadini con almeno un figlio a carico. Si tratterà di sconti disponibili su base annuale e almeno del 5% negli esercizi commerciali che decideranno autonomamente di aderire all’iniziativa che è stata lanciata in una conferenza stampa a Trieste dall’assessore alla Famiglia, Alessia Rosolen. Si tratta di «un nuovo tassello di quel sistema di welfare territoriale che l’Amministrazione regionale da tempo sta mettendo in campo», ha affermato l’assessore.
La misura delle “convenzioni non onerose” è volta a promuovere riduzioni su prodotti legati alla cura e crescita dei figli, sui generi alimentari e non solo. Idonei per la scontistica anche prodotti per la pulizia della casa, per l’igiene personale, articoli di cartoleria e cancelleria, libri scolastici e non, altri sussidi didattici, medicinali da banco, prodotti farmaceutici e sanitari, strumenti e apparecchi sanitari, abbigliamento e calzature. Esclusi dagli sconti invece gli alcolici e i prodotti di bellezza.
La rete delle convenzioni, insomma, è ancora tutta da costruire, ma la scommessa è che molti aderiscano all’iniziativa. L’obiettivo, ha spiegato Rosolen, è costruire «una rete di esercizi commerciali convenzionati». La misura infatti è stata formulata in tandem con l’assessore alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, ed è pensata per non coinvolgere unicamente le catene di grande distribuzione organizzata, ma anche per coinvolgere i piccoli esercizi del territorio. «Vogliamo combattere la perdita di potere d’acquisto dei cittadini e alimentare un ciclo virtuoso a favore della comunità con importanti ricadute per l’economia e il benessere sociale», ha rimarcato Rosolen. Come base iniziale sono già inseriti nella banca dati che tiene traccia di chi aderisce all’iniziativa 87 esercizi. Si tratta dei punti vendita di una catena di supermercati della grande distribuzione ed è «frutto di una precedente convenzione confluita in questa iniziativa», ha spiegato ancora l’assessore.
Un avviso pubblico è già online sul sito della Regione per aderire all’iniziativa. Sarà sufficiente inviare via Pec il modulo in cui si sottoscrivono i termini della convenzione e accettare di offrire scontistica per 12 mesi dalla data di pubblicazione online dell’avviso pubblico. I commercianti potranno applicare gli sconti anche su una serie limitata di prodotti, che possono variare nel tempo. La soglia minima di sconto offerto deve comunque essere del 5%. Nulla osta, ovviamente, che le riduzioni offerte siano pari a una percentuale più alta. Il tutto non prevede oneri finanziari a carico della Regione. Detto in altro modo, l’amministrazione non rimborsa agli imprenditori l’incasso non goduto a fronte dello sconto. Ma non appena la Regione recepirà il modulo correttamente compilato, inserirà l’esercizio in una mappa interattiva dove sono registrati tutti i punti vendita aderenti al programma.
«Da inizio settembre inizieremo una serie di incontri con le associazioni di categoria, come Confcommercio e Confesercenti e con i soggetti della distribuzione. Vi prenderanno parte anche le associazioni dei consumatori, Federconsumatori e Adiconsum», ha spiegato l’assessore Rosolen. «L’obiettivo – ha aggiunto – è quello di promuovere e incrementare le adesioni a questa iniziativa che vuole contribuire a costruire una società più solidale e maggiormente attenta alle fasce più bisognose della popolazione». Inoltre, Rosolen ha aggiunto, l’obiettivo è di espandere il modello anche «a convenzioni per scontistica sui servizi, approfondendo con gli assessori competenti l’opportunità di focus in settori specifici, per esempio lo sport».
Attualmente sono 41.114 le Carte famiglia erogate che danno vantaggi a oltre 73 mila minori, ma la platea di potenziali beneficiari è più ampia. Rosolen ha ricordato che «da quest’anno la soglia Isee per accedervi è stata aumentata a 35 mila euro», erano 30 mila fino all’anno prima, «pertanto la platea potenziale si è ulteriormente ampliata del 6,3%». Secondo i calcoli della Regione ci sarebbero almeno 80 mila famiglie in possesso dei criteri. La stima si basa sulle certificazioni Isee depositate. Visto che non tutti i cittadini si fanno calcolare l’Isee, il numero potrebbe essere più alto. Durante la presentazione è stato ricordato che il possesso dell’Isee non è richiesto alle madri con figli minori a carico inserite in un percorso personalizzato di protezione e sostegno all’uscita da situazioni di violenza.—
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