Alcaraz/Nadal b. Griekspoor/Koolhof 6-4 6-7(2) 10-2
Un intreccio vincente. Diversità ma anche somiglianze che si danno il cinque. L’entusiasmo intramontabile di Rafa Nadal è lo stesso di quello “bambino” di Carlos Alcaraz, classe 2003. I due spagnoli, 17 anni di differenza, si divertono e vincono ancora una volta, insieme. Dopo il successo sugli argentini Gonzalez/Molteni (n° 6 del tabellone) superano al super tie-break gli olandesi Griekspoor/Koolhof e approdano ai quarti. Dopo un primo set vinto senza troppi intoppi, gli spagnoli devono sudarsi la vittoria. Il secondo parziale è in balia dell’equilibrio: le palle break non sono sfruttata da nessuna delle due coppie e si va al tie-break dove gli olandesi, trascinati da Koolhof salgono in cattedra aggiudicandoselo in maniera schiacciante. Al super tie-break però il talento degli spagnoli è decisivo. Iconica una risposta stretta e esterna di Nadal che testimonia la classe incontaminata di una leggenda. Ora per il binomio vincente spagnolo ci sono gli americani Austin Krajicek e Rajeev Ram, teste di serie numero 4.
Alcaraz e Nadal partono forte e mettono subito in difficoltà i propri rivali: sbloccatisi con un turno di servizio tenuto a zero nel secondo game, gli spagnoli tentano un affondo già nel gioco successivo. Griekspoor e Koolhof non stanno però a guardare e reagiscono prontamente, annullando due palle break e tenendo la battuta dopo ben sedici punti. Non si verifica, dunque, quanto si era visto nel match d’esordio di Nadal e Alcaraz: il livello espresso dai due campioni è alto sin dalle prime battute dell’incontro. I rappresentanti dei Paesi Bassi risalgono dal 15-30 nel quinto game, trovandosi dunque nuovamente in difficoltà al servizio ma rispondendo ancora una volta al tentativo di allungo da parte dei propri blasonati rivali. Identica (quasi) situazione si ripresenta nel settimo gioco: 0-30 in risposta per Nadal e Alcaraz, due le palle break a loro disposizione. Questa volta il break si concretizza ed è seguito da un turno di battuta tenuto ai vantaggi e con una chance cancellata alla coppia avversaria. Il break resiste fino alla fine del parziale: dopo 54 minuti, il punteggio dice 6-4.
Il secondo set si apre con Tallon Griekspoor che tiene per la quarta volta la sua battuta. Lo segue Nadal che non concede neanche l’ombra di un quindici. Si procede appaiati per tutta la prima parte del set. Nell’ottavo gioco all’improvviso arriva la prima palla break: è a favore degli olandesi. Una buona seconda di Alcaraz lo tira fuori dai guai. Ma per poco. Arriva una seconda possibilità per Griekspoor/Koolhof dopo una bella chiusura a rete. Ancora una volta il servizio dello spagnolo è salvifico. Il numero 3 del mondo spinge bene permettendo a Nadal di intervenire a rete: la volée, piazzata nella terra di mezzo, è imprendibile. Nel gioco dopo le due palle break sono per gli spagnoli che ne ottengono una anche nell’undicesimo game: tutte salvate con gli olandesi che si garantiscono il tie-break per primi. A zero Alcaraz tiene il servizio, game impreziosito da uno smash d’alto rango di Nadal. Tutto si decide al tie-break, esito più giusto per un match all’insegna dell’equilibrio. Qui Koolhof, abituato a giocare doppi, sale in cattedra, con un gran passante e un pallonetto autorevole fa la differenza. Wesley, cresciuto nettamente, mette anche alle corde Alcaraz nello scambio. Il binomio olandese chiude il set 7-6(2) in 1 ora e 16 minuti.
Sembra che gli equilibri siano cambiati. Ma al super tie-break il talento degli spagnoli fa da traino. Nadal non ha paura. Con una risposta impressionante stretta e esterna (uno strettino) conquista applausi e mini break. I due si galvanizzano costruendo punti di spessore a più non posso. Urlano e sfoggiano grinta. In un battibaleno si trovano avanti 9-1 con 8 match point. Finisce 10-2 con Nadal che lancia palline per gli autografi a destra e manca.
Con la collaborazione di Mario Boccardi