Villa Breda riapre il 30 luglio. «Andremo subito a effettuare il primo sopralluogo, sperando sia presente anche l’assessore Andrea Colasio» anticipa Daniela Antonello, presidente dell’associazione Xearte.
Semaforo verde, quindi, dopo che il tribunale aveva omologato il bando di gara comunale per la gestione di Villa Breda, che ha visto la vittoria della realtà culturale Xearte – che comprende a sua volta le associazioni Benvenuto Cellini, Interensemble, Fantaghirò, Retake e La Fornace – guidata da Daniela Antonello sull’associazione Mitica, coordinata da Lucia Barbato.
Quest’ultima, in collaborazione con Gian Franco Martinoni e altri sostenitori della dimora storica dove, a cavallo tra Ottocento e Novecento abitarono i coniugi Vincenzo Stefano Breda e Rosa Zannini, è la stessa anima organizzativa che aveva gestito la villa per 19 anni, dimettendosi nel settembre 2021.
«A questo punto tutto è pronto per la riapertura della bellissima villa di via San Marco», conferma Andrea Colasio.
Con la consegna da parte del Comune delle chiavi dello storico edificio con parco annesso che arriva sino all’ex stazione di Ponte di Brenta «al massimo in un mese potranno riprendere le visite guidate dando il via al programma dell’associazione Xearte ha già presentato» prosegue Colasio «ai volontari di Retake, il compito di effettuare lo sfalcio degli spazi verdi di competenza comunale, mentre la manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, di competenza della Fondazione Breda in liquidazione, spetterà alla Regione, nello specifico all’assessorato ai Servizi Sociali».
Anche Daniela Antonello, artista nata a San Martino di Lupari, non vede l’ora di riaprire Villa Breda, bene tutelato non solo dalla Sovrintendenza alle Belle Arti, ma anche dalla Sovrintendenza regionale ai Beni Archivistici, visto che al suo interno è ancora custodito l’intero archivio lasciato alla collettività dall’ingegner Vincenzo Stefano Breda, tra i progettisti e realizzatori della linea ferroviaria Milano-Venezia.
Proprio per questo si fece costruire la villa e il parco nel terreno adiacente alla fermata di Ponte di Brenta.
«Il programma è già delineato» assicura la pittrice e organizzatrice di eventi «nei primi giorni di riapertura metteremo in scena uno spettacolo sulla vita di Vincenzo Stefano Breda, uno degli uomini più significativi della penisola che, nella seconda metà dell’Ottocento, si adoperò sia per la crescita economica dell’Italia che per lo sviluppo sociale di Padova nel campo dei servizi alla gente, in particolare nel segno della solidarietà nei confronti degli anziani».
Tra i più soddisfatti per la riapertura di Villa Breda anche Pino Stefanelli, proprietario dell’ippodromo: «A casa ho un bellissimo dipinto dove c’è in primo piano il parco della villa. L’ex dimora storica, fatta costruire dal mecenate Breda sulle ceneri di una vecchia villa veneta, realizzata ai tempi della Serenissima, era chiusa ormai da quasi tre anni. Speriamo che si faccia di tutto per farla tornare agli antichi splendori e decolli sempre più il polo sportivo-culturale di Ponte di Brenta formato da ippodromo e villa».