Tre mesi senza controlli, né sanzioni, per l’eccesso di velocità sulle strade della Marca: autovelox e telelaser spenti in gran parte dei comuni dell’hinterland.
Da Mogliano a Spresiano, da Casale a Paese, passando per Villorba, Carbonera, Ponzano, San Biagio, Preganziol, Casier quasi tutte le amministrazioni da fine aprile hanno scelto di sospendere le attività di polizia stradale mirate alle infrazioni per eccesso di velocità.
La maggior parte dei comandanti delle polizie municipali del territorio ha adottato la linea dell’attendismo per evitare impugnazioni, contenziosi giuridici e in ultima istanza anche eventuali addebiti di danno erariale.
A provocare questo stop è stata la clamorosa ordinanza della Corte di Cassazione pubblicata lo scorso 18 aprile, che ha annullato un’infrazione per eccesso di velocità rilevata da un dispositivo “Red & Speed Evo L2” lungo la tangenziale di Treviso.
Un nuovo orientamento giurisprudenziale che potrebbe dettare la linea ai giudici di tutta Italia su una lunga serie di casi analoghi: il pronunciamento stabilisce che per legittimare le sanzioni comminate attraverso autovelox fissi ma anche telelaser non sia necessaria solo l’approvazione ministeriale, bensì anche l’omologazione.
Questa differenziazione ha aperto un vero vaso di Pandora, aggravato dal successivo silenzio degli organi ministeriali.
Cosa avverrebbe dunque oggi se tutte le multe irrorate per eccesso di velocità, dopo il 18 aprile, venissero impugnate a raffica, annullate dai giudici e riaddebitate sul conto del Comune? Magari pure con l’aggiunta delle spese di lite. In un simile scenario, potrebbero essere gli stessi dipendenti pubblici a dover pagare di tasca loro.
In questo rebus quasi tutti i comandi hanno scelto lasciare autovelox e telelaser chiusi negli armadietti, provocando un’ulteriore reazione a catena.
Forse è troppo presto per dire che i minori controlli siano alla base di un aumento degli incidenti causati da comportamenti scorretti alla guida, ma di certo sulle casse dei Comuni questa situazione si fa sentire eccome.
Proprio il 30 luglio a Paese si vota una variazione di bilancio: «Abbiamo diminuito di 100 mila euro la voce di entrata del 2024 relativa alle sanzioni per mancato rispetto del codice della strada», spiega il vicesindaco Francesco Pietrobon, «si tratta di entrate che vengono messe a bilancio sulla base dello storico, ma il nuovo scenario ci ha imposto di ridurre del 15% la somma prevista a inizio anno».
A Paese, come Mogliano, l’ente può comunque fare affidamento sulle multe per le infrazioni ai semafori: «Per il nostro Comune», spiega il sindaco di Mogliano, Davide Bortolato, «l’impatto economico rimane al momento gestibile, ma so di tanti altri in difficoltà. Auspico che quanto prima venga risolto il vulnus che si è creato a seguito di questa sentenza. È un problema grave soprattutto per la sicurezza stradale, perché l’eccesso di velocità è una delle maggiori cause di incidentalità e mortalità: eliminare la funzione deterrente dei controlli aumenta i fattori di rischio».
I colleghi di Spresiano, Casale, Carbonera, San Biagio (solo per citarne alcuni) sono sulla stessa lunghezza d’onda. Tutti attendono che siano i ministeri competenti ad esprimersi.