Sin dal suo insediamento, il governo Meloni ha affrontato lo storico problema della scarsità idrica sul territorio nazionale, nominando un commissario straordinario l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno. Intervenuto presso la commissione Ambiente della Camera, il commissario, Nicola Dell’Acqua, ha delineato i principali interventi necessari per affrontare la grave situazione di scarsità d’acqua. Che le regioni del sud Italia e le isole stanno affrontando, a fronte delle abbondanti precipitazioni registrate al nord. Nel suo rapporto, ha messo in luce le principali azioni intraprese, i risultati ottenuti, e ulteriori proposte da presentare alle autorità competenti. Uno dei punti resta quello della gestione critica degli invasi e delle infrastrutture per l’approvvigionamento idrico primario. Le carenze in queste aree rendono la nostra nazione particolarmente vulnerabile agli effetti dei cambiamenti climatici, aggravando una situazione già precaria.
Nel corso del dibattito è emerso che, le precipitazioni e l’aumento delle temperature, con conseguente incremento dell’evapotraspirazione, hanno un impatto diretto sui tassi di ricarica naturale delle falde acquifere. Questi cambiamenti peggiorano la vulnerabilità del sistema idrico italiano e la capacità di soddisfare i fabbisogni idrici della nazione.
Per contrastare efficacemente la crisi idrica, il governo, per mezzo del commissario Dell’Acqua, suggerisce una serie di azioni immediate da mettere in atto. La prima su tutte riguarda il finanziamento delle opere prioritarie, con investimenti mirati per migliorare e ampliare le infrastrutture esistenti. In secondo luogo risulta necessaria un’elaborazione di bilanci idrici aggiornati per ciascuna autorità di bacino. Per verificare la quantità di acqua disponibile a fronte delle richieste per diversi utilizzi.
Infine, il commissario auspica un’estensione della governance regolatoria, con una maggiore regolamentazione e controllo sull’approvvigionamento idrico primario. A tali interventi vanno aggiunte le misure di risparmio idrico previste dall’articolo 146 del Testo Unico Ambientale (152/2006). Per razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi, come la necessità di migliorare la manutenzione delle reti, promuovendo soluzioni di risparmio idrico tra cui i sistemi di irrigazione efficienti e riuso delle acque reflue. Tenendo conto dell’aggravarsi della siccità in alcune Regioni, resta comunque essenziale un approccio coordinato tra il governo gli Osservatori delle autorità di bacino e le amministrazioni regionali. Una sinergia per garantire un monitoraggio efficace e una rapida attuazione delle misure necessarie per contrastare l’emergenza idrica. Solo attraverso un impegno collettivo e azioni mirate sarà possibile mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e garantire un futuro sostenibile per le risorse idriche della nazione.
L'articolo Scarsità idrica, arriva la cura del governo Meloni. Gli interventi urgenti del commissario sembra essere il primo su Secolo d'Italia.