A. Kerber b. N. Osaka 7-5 6-3
La carriera di Angelique Kerber non è ancora arrivata alla sua ultima pagina. Ne restano poche sì, forse solo un’altra, ma lo spazio per scrivere c’è ancora. Sul Philippe Chatrier poteva essere l’ultima notte di Nadal (a Parigi) prima e di Angie (in assoluto) poi. Ma non c’è stato ancora nessun canto del cigno perché anche la tedesca ha vinto. A farne le spese è stata un’altra ex numero 1 del mondo e campionessa Slam come lei: Naomi Osaka, troppo discontinua e in alcuni casi troppo lenta per avere la meglio su una Kerber che a dispetto dell’annuncio del ritiro è apparsa in ottime condizioni atletiche, oltre che solida come ci aveva abituato nei suoi anni migliori. Il computo dei gratuiti dice molto di quanto successo in campo: solo 11 per la tedesca e ben 30 per la giapponese che è parsa centrata soltanto nei primi game dei due parziali. Per continuare a sognare un’altra medaglia olimpica o, più semplicemente qualche altra partita da professionista, Angie, che ha vinto l’argento a Rio, dovrà superare la rumena Cristian (vittoriosa in tre set sulla beniamina di casa Garcia).
Il match – L’avvio è stato appannaggio di Osaka che ha brekkato nel quarto gioco dopo aver tenuto con grande disinvoltura i primi due turni di servizio. I saliscendi sono però iniziati subito dopo: il vantaggio della giapponese è infatti durato pochissimo con Kerber brava a raccogliere gli errori dell’avversaria. Il compito della tedesca, però, non si è limitato all’attesa di quanto succedeva dall’altra parte del campo. Nei suoi turni di servizio Angelique ha saputo prendere l’iniziativa appena le era possibile proprio per evitare di lasciare il suo destino nelle mani di Osaka, incostante ma per questo anche sempre potenzialmente pericolosa. Arrivate sul 5-5, l’indirizzo sembrava essere quello del tie-break ma Naomi è incappata in un game fatto praticamente di soli errori – tutti a inizio scambio. Così la tedesca si è ritrovata a un game di battuta dal conquistare il primo set e, con grande solidità e anche qualche guizzo, ha sfruttato l’occasione chiudendo il parziale dopo 40 minuti di gioco in cui la giapponese aveva totalizzato ben 15 gratuiti.
La dinamica del secondo set è stata tutto sommato simile. Non c’è stato lo scambio interlocutorio di break come nel primo, ma sul 3-3 Osaka, che aveva iniziato il parziale con un vincente dopo l’altro, ha nuovamente spento la luce forzando quasi a occhi chiusi e inanellando una serie di errori tale e quale a quella che le era costato il primo set. Anche in questo caso Kerber è stata brava a non regalare nulla mantenendo comunque alta l’intensità dello scambio e cogliendo i momenti giusti per variare con smorzate che la giapponese non ha mai saputo leggere. Sul 5-3, poi, qualche altro errore – soprattutto in termini di scelte questa volta – di Osaka ha permesso ad Angie di chiudere immediatamente i conti senza dover tornare in battuta.