LIGNANO. Le urla a tarda sera, udite distintamente da diversi inquilini del condominio, e poi l’arrivo dell’ambulanza a sirene spiegate e di una volante della polizia.
Poco dopo un uomo, un cittadino di nazionalità albanese di 41 anni residente nella località balneare friulana, è stato arrestato dalla polizia per aver violato, per la seconda volta, il divieto di avvicinamento alla compagna. È successo poco prima delle 23 di giovedì 25 luglio, a Lignano City.
Il quarantunenne, che, già in una precedente occasione aveva violato il divieto di avvicinamento familiare, giovedì 25 sera, si è recato all’esterno dell’abitazione della ex compagna per sentire, così ha raccontato, la voce della figlia minore rimasta con la madre, nonostante la misura restrittiva a suo carico disposta dal Tribunale di Udine.
Una volta giunto in via Rosata ha trovato la donna mentre stava facendo una camminata assieme alla figlia e al suo nuovo compagno. A quel punto il quarantunenne non ci ha visto più dalla rabbia e ha iniziato a dare in escandescenze. Prima ha cercato di tirare a sé la bambina, poi ha affrontato il nuovo compagno della donna. I due sono venuti alle mani. C’è stato un violento litigio. Sono volati calci, pugni e spintoni.
Le urla, come detto, sono state udite da diversi condomini, che, dalle terrazze o dalle finestre dei palazzi, hanno assistito alla scena. A chiamare la polizia, oltre ai residenti e ad alcuni passanti, è stato proprio il cittadino albanese, che ha avuto la peggio. La centrale operativa Sores di Palmanova ha subito inviato sul posto i mezzi di soccorso.
L’uomo, in seguito alla colluttazione, ha riportato diverse ferite, soprattutto al volto. Sono stati i poliziotti del commissariato di Lignano Sabbiadoro a calmare gli animi.
Il quarantunenne è stato medicato dagli operatori sanitari del 118 e trasportato in ambulanza al punto di primo soccorso di Lignano. È stato dimesso nella notte.
Ieri mattina il giudice Emanuele Lazzaro, al termine dell’udienza per direttissima, ha convalidato l’arresto del quarantunenne albanese, difeso dall’avvocato Paola Diana, e disposto la custodia cautelare in carcere. Il giudice ha concesso il termine a difesa e l’udienza è stata aggiornata al prossimo 13 settembre.
