Troppo caldo per lavorare in azienda in questo periodo e la proprietà, in accordo con i sindacati, cambia i turni per agevolare i lavoratori. L’azienda in questione è la Zago Spa (Gruppo Ferretti) che si occupa di costruzione di imbarcazioni a Scorzè in via Padova.
L’azienda ha deciso di cambiare l’orario di lavoro in modo da evitare rischi alla salute delle persone.
Tutto nasce, fanno sapere i sindacati, dalla richiesta di un protocollo per gestire l’emergenza avanzata dalle organizzazioni sindacali Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil di Venezia unitariamente alla Rsu aziendale, in modo da avere già un documento sulle azioni da intraprendere ogni anno quando le temperature e l’umidità salgono.
A fronte dell’istanza, l'azienda ha deciso d’intervenire fornendo agli operai dei distributori di acqua fresca e dei ghiaccioli e ha autorizzato delle pause supplementari per rinfrescarsi. Poi ha deciso di fare di più: si è deciso di modificare l’orario d’ingresso e di uscita dei lavoratori.
Da lunedì scorso la maggior parte degli addetti alla produzione va in fabbrica alle 6 anziché alle 7.30 e termina alle 13.30 anziché alle 16.30. Questo perché per completare le 8 ore di lavoro giornaliere nel turno normale (7.30-16.30) è prevista un’ora di pausa (non retribuita) per il pranzo, mentre con l’orario in vigore adesso (6-13.30), la pausa è stata spostata a fine turno, comunque, pagati sino alle 14. In sostanza, risultano sempre otto ore di lavoro in busta paga.
Non solo, in queste giornate di caldo torrido, gli operai possono usufruire di altre due piccole pause da dieci minuti l’una all’interno dello stesso orario di lavoro.
A prendere la decisione, a larghissima maggioranza, è stata l’assemblea dei lavoratori tenutasi il 16 luglio. «Una sorta di turno estivo, chiamiamolo così» spiega Paola Prisco della Filca Cisl Venezia «Viene deciso il giovedì di ogni settimana in base alle previsioni del tempo. Dunque non c’è una scadenza, perché se le alte temperature dovessero protrarsi anche in futuro, sono già pronte le linee guida da seguire».
Ma i sindacati puntano a inserire queste indicazioni come protocollo nel contratto aziendale, che sarà rinnovato a gennaio 2025. Si inserirebbero così tutte le misure da prendere per la tutela e la salute di quei lavoratori impegnati nei reparti più a rischio.