ZAGABRIA. Nell’ultima riunione di gabinetto l’esecutivo del premier croato Andrej Plenković, al potere dal 2016, ha approvato un aumento di circa il 70% per gli stipendi dei più alti funzionari statali (in totale 270 persone). A partire dal mese di agosto, lo stipendio del primo ministro Plenković salirà dunque dagli attuali 3.263 euro a poco più di 5.500 euro netti. Il presidente della Repubblica Zoran Milanović passerà invece da 3.600 euro a poco più di 6 mila euro, mentre per il presidente del Parlamento Goran Jandroković lo stipendio andrà da 3.113 a 5.314 euro. «Questo sì che si chiama aumento», commenta il quotidiano Vecernji List. «In rapporto allo stipendio medio nazionale, Plenković ha ora una retribuzione più alta di Macron e di Meloni», chiosa un altro quotidiano, Jutarnji List, secondo il quale la Croazia è ora ottava in Europa per stipendi dei capi di Stato.
«Nessuna polemica», taglia corto l’esecutivo di Plenković. Dopo che gli stipendi «di tutti gli altri» sono stati adeguati negli ultimi due mandati, il governo ritiene che sia ora il turno degli alti funzionari statali. «Per anni non sono stati cambiati e nel frattempo sono state soddisfatte le condizioni preliminari, tra cui: la crescita economica, il rating degli investimenti, l’aumento degli stipendi nel settore privato e nei servizi pubblici e statali, nelle forze armate e di polizia, praticamente in tutti i segmenti possibili», ha detto giovedì il primo ministro croato. Secondo il ministro della Giustizia e dell’Amministrazione Damir Habijan, «dal 2016 – ovvero da quando Plenković è al potere – le pensioni sono aumentate del 61%, gli stipendi netti del 70%, il salario minimo addirittura del 103%, mentre gli stipendi delle alte cariche non sono stati toccati». Insomma, l’aumento era doveroso e «i soldi nel bilancio ci sono».
Secondo Plenković l’aumento è anche una misura anticorruzione. «Lo facciamo per attirare le persone a impegnarsi in politica – ha detto il premier –. È una misura anticorruzione. Non è indifferente quanto vengono pagate le persone che occupano posizioni di responsabilità. Gestiscono bilanci enormi, prendono decisioni importanti e gestiscono un numero enorme di persone, e questo elemento di responsabilità è particolarmente importante». L’aumento dei salari coinvolge anche i deputati del Sabor e forse anche per questo non ci sono state dure critiche alla mossa del governo. Sandra Bencic del fronte ecologista Možemo ammette che «lo stipendio base degli alti funzionari non aumenta da dieci anni ed è necessario armonizzarlo con gli stipendi del settore pubblico, aumentati negli ultimi tempi. Ciò ha portato a una disparità, per cui alcuni dipendenti pubblici hanno salari più alti dei ministri». Tuttavia, così Bencić, «il sistema attuale, che si basa su decisioni ad hoc del governo, non va bene. Occorre prevedere un sistema che allinei regolarmente gli stipendi del settore pubblico al costo della vita, e i salari degli ufficiali con quelli del settore pubblico». Sulla stampa croata fioccano i grafici che confrontano gli stipendi dei leader europei. Chi guadagna di più rispetto allo stipendio medio del suo Paese è Viktor Orban con i suoi 16 mila euro lordi al mese, quasi dieci volte lo stipendio medio.
Con quest’aumento Plenković prenderà al mese 5 stipendi medi croati, meglio, a esempio - per la stampa croata - di Giorgia Meloni, che incassa ogni mese 3,3 salari medi italiani e che sempre neo raffronti fatti a Zagabria ha uno stipendio lordo inferiore di 1.117 euro a quello del premier croato.