Che l’Italia contasse poco o niente in ogni consesso internazionale, è cosa risaputa. Globalist lo ha raccontato più e più volte. Per verità storica, la parabola discendente non nasce col disastroso governo Meloni. Certo è, però, che il governo destrorso guidato dalla ducetta ci ha ambito Nato, con la nomina di uno spagnolo come rappresentante sul fronte Sud, incarico ambito dall’Italia, ne è solo l’ultima riprova. Ma il governo destrorso ci ha messo del suo, con un mix di arroganza e inettitudine, di velleitarismo e subalternità, che ha fatto sì di essere ritenuti inaffidabili in ambito europeo e atlantico. Lo smacco subito con la nomina di uno spagnolo a rappresentante-inviato Nato per il fronte Sud, incarico ambito dall’Italia, ne è solo l’ultima riprova.
Meno contiamo e più spendiamo in armamenti.
È la formula di questo governo. A svelarla, con il consueto rigore documentale, è Osservatorio Milex: “Nella XIX Legislatura ventisette nuovi programmi militari per un onere finanziario pluriennale di 34,6 miliardi, e impegno finanziario annuale per il 2024 e 2025 compreso tra i 700 e gli 800 milioni”.
Di grande interesse e completezza è il report di Enrico Piovesana: “
Da inizio Legislatura e fino ad ora – rimarca Piovesana – il Ministero della Difesa guidato dall’On. Crosetto ha trasmesso alle Commissioni Difesa del Parlamento per avere il loro parere – sempre favorevole – ventisette nuovi programmi militari per un onere finanziario pluriennale di 34,6 miliardi di euro e un impegno finanziario annuale per il 2024 e 2025 compreso tra i 700 e gli 800 milioni. Di questi, quindici sono programmi di riarmo per un onere totale di 22,8 miliardi di euro e un impegno finanziario di circa mezzo miliardo sia per quest’anno che per il prossimo.
Da inizio Legislatura e fino ad ora il Ministero della Difesa guidato dall’On. Crosetto ha trasmesso alle Commissioni Difesa del Parlamento per avere il loro parere – sempre favorevole – ventisette nuovi programmi militari per un onere finanziario pluriennale di 34,6 miliardi di euro e un impegno finanziario annuale per il 2024 e 2025 compreso tra i 700 e gli 800 milioni. Di questi, quindici sono programmi di riarmo per un onere totale di 22,8 miliardi di euro e un impegno finanziario di circa mezzo miliardo sia per quest’anno che per il prossimo.
ESERCITO – Le forze terrestri si aggiudicano il programma più costoso (8,2 miliardi in tutto, 100 milioni nel 2024 e 170 milioni nel 2025) per l’acquisto di circa 270 nuovi carri armati Panther prodotti della tedesca Rheinmetall e ‘customizzati’ per l’Italia da Leonardo (soluzione scelta dopo la rottura delle trattative con Knds sui Leopard). Restando sui mezzi da combattimento, ci sono i circa 270 blindati Flyer per le forze speciali prodotti dall’italiana Tekne (230 milioni).
Passando al rinnovo dell’arsenale bellico, ci sono 21 nuove batterie missilistiche semoventi a lunga gittata Himars dell’americana Lockheed Martin (960 milioni) e i nuovi approvvigionamenti per rimpiazzare le armi cedute a Kiev: una dozzina di lanciamissili spalleggiabili con un centinaio di missili antiaerei Stingerdell’americana Raytheon (808 milioni), un nuovo approvvigionamento di quasi 900 missili anticarro Spikedell’israeliana Rafael (92 milioni).
Tra i programmi extra-armi c’è il nuovo simulatore per l’addestramento dei soldati al combattimento (un videogioco ‘sparatutto’ professionale da quasi 160 milioni) che integra i nuovi poligoni di tiro indoor (oltre 63 milioni), la nuova scuola elicotteri di Viterbo (608 milioni) e l’ammodernamento delle caserme (quasi 1,5 miliardi). Infine, c’è stato il rinnovo del parco veicoli dell’operazione Strade Sicure con l’acquisto di 2.400 Jeep Wrangler prodotte da Fca negli Stati Uniti (1,1 miliardi).
AERONAUTICA – Le forze aeree portano a casa il secondo più costoso programma: quello per l’acquisto di 24 nuovi caccia Typhoon del consorzio Eurofighter di cui fa parte Leonardo (quasi 7,5 miliardi, 140 milioni di impegno finanziario quest’anno e altrettanto il prossimo): si tratta della tranche di velivoli che nel 2010 era stata cancellata dalla Difesa per risparmiare fondi (all’epoca valutati in 2 miliardi, quasi un quarto del costo attuale) a favore del programma F-35. C’è poi l’acquisto (per 76 milioni) di quattro grandi – 13 metri di apertura alare – droni armati Astore, i primi droni armati in forza alla nostra Aeronautica, prodotti da Leonardo.
Tra i programmi extra-armi figurano l’acquisto di 8 alianti da addestramento (2 milioni) e il costosissimo programma (quasi 6 miliardi) di ammodernamento delle basi aeree.
MARINA – Le forze navali incassano tre programmi relativi alla componente aerea imbarcata: per quella ad ala fissa l’acquisto (per 682 milioni) di migliaia missili aria-aria e bombe aeree per gli F-35B prodotte da Lockheed Martin e dal consorzio europeo Mbda di cui fa parte Leonardo; per quella ad ala rotante la dotazione (per 390 milioni) dei nuovi missili antinave Marte per gli elicotteri Nh-90 prodotti da Mbda Italia e integrati da Leonardo; per quella a pilotaggio remoto novi droni ad ala fissa e rotante prodotti, rispettivamente, dall’americana Boeing e da Leonardo (192 milioni).
Per quanto riguarda la flotta navale, c’è stato l’ok all’acquisto (per 1,9 miliardi) di due nuove fregate Fremm Evo in aggiunta alle dieci previste dal programma originario e l’ammodernamento elettronico delle due fregate classe Doria(240 milioni) ad opera di Leonardo. Passando da sopra a sotto la superficie marina, c’è l’acquisizione (per oltre 1,3 miliardi) dell’ultima coppia di sottomarini U-212 classe Todaro in versione NFS e di una nave per bonifiche fondali da ordigni inesplosi e monitoraggio infrastrutture strategiche sottomarine – dorsali internet, gasdotti e oleodotti (70 milioni) a cui si affianca una centrale operativa subacquea (60 milioni). Tutti questi programmi hanno come fornitore Fincantieri.
Tra i programmi extra-armi c’è l’ammodernamento degli arsenali (per 233 milioni) e delle basi navali (oltre 1,7 miliardi).
INTERFORZE – Ad uso di tutte le forze armate c’è l’acquisizione e messa in orbita di un nuovo satelliteper comunicazioni militariSicral prodotto dall’azienda franco-italiana Thales Alenia (300 milioni)
CARABINIERI – Per l’addestramento dei piloti degli elicotteri leggeri dell’Arma è stato approvato l’acquisto (per 29 milioni) di un simulatore di volo prodotto da Leonardo”.
Così l’analista di Milex.
Lasciamo, e lasciate, stare il ridicolo narrare dell’imponderabile “Piano Matei”. Lasciamo, e lasciate, stare la narrazione, buona solo per una stampa mainstream da Istituto Luce 2.0, su un ruolo da protagonista dell’Italia nel Mediterraneo. Lasciate, e lasciamo, perdere l’atteggiamento da coatti tenuto a Bruxelles, ripagato dagli altri Paesi Ue, mettendoci in un angolo nella spartizione delle cariche che contano. Ormai in Europa contiamo molto ma molto meno della Polonia.
Signora Presidente, lei è alla guida di un governo di incapaci, di fanfaroni, e di personaggi che sanno essere deboli con i forti e forti con i deboli. Con l’aggiunta che i forti (in Europa e nel mondo) neanche ti si filano. Salvo i produttori di armi. Per loro siete degli ottimi piazzisti.
L'articolo L’Italia non conta nulla in Europa e nel mondo ma moltiplica le spese militari: un rapporto di Milex proviene da Globalist.it.