“La legge nazionale per ridurre le liste d’attesa è semplicemente una sparata propagandistica, di concreto non c’è niente. Non sposta di una virgola la realtà, perché abbiamo bisogno di ben altro: personale e risorse. E da questo punto di vista in quella legge non c’è nulla. Non poco, ma nulla”. Così, nella sua consueta diretta Facebook del venerdì, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca stronca il decreto del governo Meloni sulle liste d’attesa nella sanità, che dopo il via libera della Camera è diventato legge.
“Sento parlare di cose francamente stravaganti – spiega De Luca – del tipo ‘noi detassiamo gli straordinari’ per i medici che li fanno. Ricordo che normalmente un medico fa 60 ore di lavoro alla settimana. Ma voi pensate davvero che ci sia un solo medico disponibile agli straordinari notturni dopo questo orario di lavoro? Sono veramente cose propagandistiche”.
Poi ricorda la situazione della sua Regione: “Siamo all’avanguardia pur avendo 20mila medici in meno rispetto alla media nazionale, i tetti bloccati e 200 milioni di euro in meno rispetto alla media pro capite nazionale. Dobbiamo ancora fare i conti con questi problemi gravi, perché siamo un paese in cui nessuno ha voglia di affermare le regole di correttezza e di uguaglianza tra tutti i cittadini italiani, dal Piemonte alla Sicilia: chi ha accaparrato risorse negli anni passati pensa di continuare ad accaparrarle anche per il futuro. Ma c’è qualcuno – continua riferendosi a se stesso – e non molti, che continua a combattere sul piano nazionale per difendere il Sud, la Campania, i nostri concittadini. Cioè nientemeno che per strappare l’uguale diritto dei cittadini campani ad avere le stesse risorse pro capite che hanno i cittadini del resto del paese. Sembra incredibile, ma dobbiamo combattere anche per l’affermazione dei diritti elementari“.
Il politico campano spiega che la Regione ha già realizzato il Centro Unico di Prenotazione informatizzato: “La Lombardia lo realizzerà tra 2 anni e il nostro richiedere ancora qualche aggiustamento: tiene dentro strutture pubbliche e strutture private convenzionate. Stiamo lavorando ad horas per arrivare entro dicembre a essere la prima Regione d’Italia per brevità delle liste d’attesa. Ricordo – aggiunge – che le liste dell’ospedale Cardarelli di Napoli sono enormemente più corte, nel 70% dei casi, di quelle dell’ospedale Niguarda di Milano. Quindi, già oggi con 20mila medici in meno, siamo tra le prime 3 Regioni italiane per le liste d’attesa. Ed entro quest’anno faremo anche di più, vedrete: saremo in grado davvero di realizzare un’eccellenza nazionale”.
Finale stoccata di De Luca al governo Meloni quando illustra il polo logistico di Valle Ufita, in provincia di Avellino: “La sua realizzazione è stata approvata e finanziata con 120 milioni di euro. A questo proposito, alcuni buontemponi dell’area politica di maggioranza maggioranza hanno messo in giro manifesti per rivendicare il merito del governo. Come a Bagnoli, anche in questo caso il governo nazionale non c’entra niente: i 120 milioni di euro sono tutti della Regione Campania. Di fondi stanziati dal governo nazionale non c’è neanche un euro”.
L'articolo De Luca stronca la legge sulle liste d’attesa: “Sparata propagandistica del governo Meloni, la sanità ha bisogno di personale e di risorse” proviene da Il Fatto Quotidiano.