Forfait Sinner alle Olimpiadi: il video-commento del direttore Scanagatta
Se la prima metà del 2024 era stata a dir poco esauriente in termini di risultati e condizione fisica, dalla tappa madrilena in poi, Jannik Sinner torna ad accusare qualche acciacco di troppo, sovente pagato a caro prezzo. L’ufficialità del ritiro dai Giochi Olimpici di Parigi 2024, a causa di una tonsillite, infrange in mille pezzi il cuore degli appassionati, trepidanti per l’esordio del numero uno del ranking, rappresentante del tricolore all’Olimpiade.
Per risalire all’ultimo malessere del 22enne di Sesto Pusteria, è sufficiente andare a ritroso di qualche settimana, più precisamente al 9 luglio, quando Medvedev approfittò di alcuni forti giramenti di testa dell’altoatesino, costretto ad abbandonare il campo per una decina di minuti nel bel bezzo del terzo set. Malore che costò a Sinner lo scontro vis a vis contro Carlitos Alcaraz, uscito vincente dalla sfida al Roland-Garros, dove, anche in quella occasione, l’azzurro giocò in condizioni non ottimali dovuto ad un rientro tardivo dall’infortunio riportato all’anca.
La stessa anca che determinò il walkover contro Auger-Aliassime ai quarti di finale del Mutua Madrid Open, occasione in cui riuscì comunque a stringere i denti nei due match precedenti contro Pavel Kotov e Karen Khachanov, ma che si dimostrarono fatali per l’aggravamento della situazione fisica, costringendo l’azzurro a dichiarare forfait ancor prima dell’inizio del tanto amato torneo di casa, il Masters 1000 di Roma.
Tralasciando l’anno della consacrazione dell’altoatesino come numero uno al mondo, il 2022 e il 2023 non hanno dato tregua a Jannik, trasformandosi in un biennio infernale, con un andirivieni di Infortuni e malanni, a partire da Indian Wells ’22, nel quale fu un’influenza a fermare il campione azzurro, impedendogli di affrontare Kyrgios agli ottavi, seguita dall’apparizione di alcune fastidiosissime vesciche al piede che lo costrinsero al forfait in corso d’opera con Francisco Cerundolo, a Miami. Soltanto un paio di mesi dopo, a Roma contro Stefanos Tsitsipas, ove comparve il primo problema all’anca, che lo limitò per il resto dell’incontro; ed infine al Grand Slam parigino contro Rublev, nel quale il ginocchio sinistro inviò segnali d’allarme, e Jannik preferì ritirarsi per salvaguardare la stagione. Pensate che questa maledetta annata sia terminata? Niente affatto. La ciliegina sulla torta arriva a Sofia, dove la caviglia saluta Sinner, che stringe la mano a Rune, abbandonando la semifinale bulgara.
Archiviato quest’anno catastrofico, si giunge al 2023, dove la sorte sembra essere parzialmente magnanima con il talento italiano, che in quest’annata ebbe a che fare con l’immensa fatica del tour mondiale – intenso come non mai dopo i parecchi forfait dell’anno precedente – dove soltanto a Barcellona decise di fermarsi ai box, prima del derby azzurro con Musetti, e nel febbraio dello stesso anno, a causa di uno stato febbrile, alzò bandiera bianca per l’esordio a Marsiglia contro Fils.