UDINE. Il Comune di Udine ha chiesto alla Regione un finanziamento di 22 milioni di euro per riqualificare Borgo stazione, ma secondo il consigliere regionale del Pd, Francesco Martines c’è il rischio che il capoluogo friulano «venga ancora una volta penalizzato anche in questo assestamento da 1,4 miliardi».
Sul tavolo, oltre all’intervento di rigenerazione urbana per il quartiere delle Magnolie, c’è anche la realizzazione del Palasport Carnera per il quale si era ipotizzato un contributo regionale di 17 milioni di euro, ma per Palazzo D’Aronco la priorità è il progetto di riqualificazione sviluppato dal Politecnico di Torino.
«22 milioni sono una piccola quota rispetto al totale della manovra finanziaria - commenta il vicesindaco di Udine Alessandro Venanzi - ma una cifra importantissima per il futuro della nostra città e di un quartiere che da troppi anni è stato dimenticato. È un impegno che tutti insieme dobbiamo assumerci per onorare i cittadini udinesi che ci chiedono di intervenire in questa zona».
Il masterplan include 4 diverse aree di intervento strettamente collegate fra loro. La prima prevede interventi sull’ambito di via Roma, la seconda la riqualificazione di Viale Leopardi, la terza la rigenerazione dell’area intorno a via Dante Alighieri e l’ultima la costruzione di un nodo intermodale con un parcheggio multipiano per auto e bici che attraverso una nuova piazza urbana collega viale Leopardi a via Roma.
Si tratta nel complesso di una ridefinizione generale degli spazi aperti, delle loro funzioni, del verde e delle attrezzature per la mobilità che possa favorire nuovi usi degli spazi pubblici incrementando la socialità positiva, il valore economico e sociale del sistema ambientale urbano.
«L’obiettivo del nostro progetto di rigenerazione urbana è restituire qualità di vita a un luogo che ad oggi manifesta troppe criticità - dice l’assessore Ivano Marchiol -. Nelle nostre intenzioni, rigenerare il quartiere delle Magnolie significa attribuirgli nuove funzioni, nuovi spazi e nuove prospettive. Un intervento come quello che abbiamo in mente avrà un effetto positivo moltiplicatore sulla città, su tutto il territorio e su tutto il Friuli perché in borgo stazione non transitano solo gli udinesi ma anche i friulani e i turisti, senza contare le migliaia di studenti che ogni giorno frequentano questo luogo. Abbiamo partecipato al bando regionale sulla sicurezza, ma il progetto ha necessità di essere affrontato nella sua interezza. Per questo il Comune di Udine ha questa come sua priorità e vuole investire nel quartiere chiedendo il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia».
L’appello del capoluogo del Friuli però, secondo il consigliere regionale dem Martines, è destinato a cadere nel vuoto: «In un assestamento che sfiora 1,4 miliardi di euro e che vede un’incredibile distribuzione di ricchezza fatta in molti casi in maniera sartoriale, Udine è del tutto ignorata da Fedriga e dal Centrodestra. Tra gli stanziamenti in questo primo anno di legislatura vediamo quello condivisibile di 170 milioni per Go!2025 - prosegue Martines -, o quello di circa 160 milioni su Trieste solo per il trasferimento degli uffici in Porto Vecchio, o l’attenzione sempre alta su Pordenone, mentre Udine resta tagliata fuori, nonostante le precise e puntuali richieste che il sindaco di Udine, De Toni, ha rivolto un anno fa direttamente alla giunta Fedriga. Non c’è traccia di una benché minima attenzione rispetto a tutte le esigenze della città evidenziate con forza nel famoso Patto territoriale illustrato pubblicamente che prevedeva una serie di interventi volti a migliorare la vivibilità della città, la sicurezza e la modernizzazione innanzitutto infrastrutturale. Tra queste l’ampliamento delle zone pedonali e un ripensamento delle piazze del centro, ma anche l’intenzione di ricucire la cesura creata dai binari a Udine est eliminando e la Safau».
Per capire quali e quante risorse arriveranno a Udine bisognerà attendere venerdì 26 luglio.