TRIESTE La crescita dei visitatori nei Musei civici non si arresta, guadagnando in termini di presenze un aumento del 44% nei primi cinque mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2023. I numeri, calcolando sia musei di Storia e arte che quelli Scientifici, da gennaio a maggio hanno raccolto 438.585 ingressi, a fronte di 304.940 nei primi cinque mesi dello scorso anno.
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A dare ulteriore vigore ci sono poi le mostre, che dal 2020 a oggi, tra Salone degli Incanti e il museo Revoltella, hanno attratto 555.656 persone: un dato che va pesato considerando il lungo periodo del lockdown.
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Tornando ai musei, «quattro delle strutture stanno raggiungendo numeri da record, mai registrati prima», evidenzia l’assessore alla Cultura Giorgio Rossi, indicando «il Castello di San Giusto, il museo Revoltella e con grande orgoglio anche quello d’antichità Winckelmann e il teatrale Schmidl». Per comprendere il deciso cambio di passo, è bene confrontare i dati più recenti degli ingressi con quelli degli anni nei quali Trieste non aveva ancora conosciuto il successo turistico. In totale, tra Musei civici di storia e arte e quelli scientifici, si è passati dai 380.902 ingressi del 2015 ai 620.418 del 2023. Un raddoppio, considerando come manchino all’appello pure l’Aquario, che superava i 54 mila visitatori all’anno, e il museo del Mare che ne registrava oltre 8 mila.
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A dare un contributo importante a questi numeri, come dicevamo, sono stati il Winckelmann che nel 2015 superava di poco i 9 mila ingressi, mentre ha chiuso il 2023 a quota 68.977. Un successo al quale ha contribuito la vicinanza con San Giusto e le riuscite mostre organizzate in quel contesto negli ultimi anni: la sola mostra “Histri in Istria” aveva raggiunto 20.100 visitatori.
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Il teatrale Schmidl che otto anni fa raggiungeva a fatica i 5 mila ingressi, ha chiuso il 2023 a quota 30.745. Non sono variati invece particolarmente i numeri della Risiera di San Sabba (dai 103.705 del 2015 al 119.282 del 2023) e della Foiba di Basovizza (da 85.438 del 2015 agli 87.764 del 2023).
Il castello di San Giusto nel 2023 ha toccato quota 136.174 (erano stati 57.430 nel 2015), mentre il Revoltella, escludendo le mostre temporanee, 106.406 (24.148 nel 2015). Il museo di Arte orientali in nove anni è passato da 5.253 a 17.029 visitatori.
Escludendo le realtà chiuse, tra le quali si annovera anche il museo Morpurgo, l’unica realtà ad aver fatto un passo indietro è il de Henriquez: 9.997 ingressi nel 2015 e 8.517 nel 2023, sebbene con un migliaio di biglietti staccati in più rispetto al 2022. «Stiamo pensando a una riorganizzazione di questa struttura museale e di un rilancio in due fasi», anticipa Rossi.
La prima «facendo conoscere la figura di de Henriquez, un patrimonio culturale per la città – spiega – e la seconda sarà successiva allo spostamento del museo di Storia naturale in Porto Vecchio dove, assieme al museo del Mare, andrà costituire uno dei più grandi musei scientifici d’Europa». A quel punto, l’assessore ritiene che «il de Henriquez potrà diventare un Centro di ricerca e studi della storia del Novecento».
Sul versante invece delle mostre, guardando ai visitatori di quelle organizzate dalla fine del 2019 a oggi, il record con 160 mila presenze spetta a quella recente dedicata a Vicent van Gogh. Sul podio anche l’esposizione che dal novembre 2022 all’ aprile del 2023, al Salone degli Incanti, è stata riservata alle opere di Banksy e che aveva conquistato 91.942 ingressi, seguita dalla mostra su Ligabue che dal novembre 2023 al febbraio 2024 ha catturato 60 mila visitatori.
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