«Questo governo regionale e la sua maggioranza di centrodestra sono incapaci di assumersi le doverose responsabilità su un’opera di tale importanza e delicatezza come la diga del Vanoi. E si limita ad approvare una mozione con la quale si passa la palla ai tecnici e al monitoraggio. Tutto questo nascondendosi dietro le prese di posizioni contrarie della Provincia di Belluno e la diffida a proseguire venuta dalla Provincia autonoma di Trento. Rinunciando così al proprio ruolo decisionale e politico».
Dure le parole della capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Vanessa Camani, che ha così espresso il voto contrario del gruppo Dem alla mozione “Serbatoio del Vanoi: si attivino tutte le iniziative utili per favorire il monitoraggio della progettazione”, presentata dalla consigliera regionale bellunese Silvia Cestaro (Lega-Lv).
Una mozione approvata dal Consiglio regionale del Veneto con i voti a favore della maggioranza e il voto contrario delle opposizioni.
Una linea morbida quella del consiglio regionale, che non esprime la propria contrarietà all’opera. La mozione approvata, infatti, impegna la giunta veneta a rappresentare al Consorzio di bonifica del Brenta e alla cabina di regia per l’emergenza idrica “le istanze espresse dagli enti locali e dagli stakeholders direttamente coinvolti in ordine alla realizzazione del serbatoio del Vanoi, cooperando a operare in trasparenza affinché si provveda all’instaurazione di un dialogo effettivo che renda gli stessi pienamente partecipi delle eventuali decisioni che impattano direttamente su quei luoghi”.
Il testo approvato impegna inoltre il governo regionale “ad attivarsi affinché si intraprendano tutte le strategie per la tesaurizzazione delle acque, peraltro già sperimentate dalla Regione del Veneto e identificate nella Strategia regionale per il contrasto di siccità e rischio idrogeologico”.
Bocciato l’emendamento presentato dalla consigliera Elena Ostanel che chiedeva al consiglio regionale di “esprimere la propria contrarietà alla prosecuzione della progettualità relativa all’invaso, al netto delle valutazioni tecniche”.
«Il filo conduttore del progetto del Vanoi è il Pd», ha detto la consigliera bellunese della Lega. «Durante il governo Renzi lo Stato ha finanziato il progetto con oltre un miliardo di euro per il post Vaia. Con il governo Conte II la ministra Teresa Bellanova ha messo a terra le azioni che riguardano le strutture irrigue e mettendo a bando i fondi del Pnrr ha dato avvio alla progettazione che riguarda il serbatoio del Vanoi, senza consultare i territori».
«E nell’agosto del 2022 quest’aula, all’unanimità – quindi anche con il Pd – ha votato una mozione a realizzare l’impianto del Vanoi per far fronte alla siccità di pianura. Questa volta, con questa mozione, chiediamo chiarezza, rispetto per i territori interessati e di essere parte attiva al tavolo che il ministero ha convocato».
«È del tutto ovvio che vi sia bisogno del supporto tecnico attorno a questo progetto e non c’era bisogno di una mozione per dirlo», ha sottolineato la Pd, Vanessa Camani. «Così come non c’era bisogno di dire, come ha fatto Zaia, che devono essere i tecnici a dire se l’opera sia fattibile o meno. E ci mancherebbe. Il problema è che chi governa la Regione non ha il coraggio di dire come la pensa su quest’opera, proseguendo con un atteggiamento ondivago e contraddittorio».
«A tal punto che sia il presidente Zaia, come sempre d’altronde, che l’assessore Bottacin, erano assenti dall’aula. Eppure proprio loro dovrebbero essere i decisori. Invece ci ritroviamo con un passaggio inutile, che non indica alcuna direzione, consegnando una delega in bianco alla Giunta. Emblematico di una politica davvero di basso profilo, che nasconde l’imbarazzo di chi a Belluno si dice contrario ma a Venezia fa finta di nulla».
A rincarare la dose Elena Ostanel: «Sulla diga del Vanoi ancora una volta dalla maggioranza non sono arrivate risposte serie. Ho presentato un emendamento, sottoscritto anche dai capigruppo di opposizione, alla mozione della consigliera Cestaro per far mettere nero su bianco la contrarietà della giunta all’opera: è stato respinto, non dando ancora una volta ai cittadini le risposte che meritano», sottolinea l’esponente del Veneto che Vogliamo.
«La mozione presentata dalla collega Cestaro è una pura operazione di fumo negli occhi per distrarre i cittadini dal fatto che la ciunta regionale sul Vanoi decide di non decidere. Non possiamo continuare a rimandare tutte le decisioni ai tecnici perché arriva anche un momento in cui la politica si deve prendere le sue responsabilità e prendere le decisioni che i cittadini si aspettano. È facile demandare tutto ai tecnici mentre dentro la Giunta e dentro il proprio partito c’è chi dissente e non si riesce a trovare una quadra: i territori la risposta ce l’hanno, ed è no alla diga».
«L’emendamento che avevamo presentato», conclude Ostanel, «raccoglieva invece le preoccupazioni del territorio e chiedeva alla giunta di esprimersi contro la prosecuzione dell’opera, in considerazione del fatto che la stessa opinione l’hanno data anche la Provincia di Belluno e quella di Trento, oltre ai comuni e a tantissimi cittadini».
«Sul serbatoio del Vanoi le valutazioni idrogeologiche sono già chiare e indicano l’alto livello di rischio», ha sottolineato il portavoce delle opposizioni Arturo Lorenzoni, ricordando la formale diffida al progetto del Consorzio Brenta espressa dalla Provincia autonoma di Trento.