In questo 2024, i Giochi Olimpici si disputeranno a Parigi per la terza volta nella storia. C’è una singolare dinamica relativa all’Italia e legata alle precedenti edizioni della manifestazione a Cinque cerchi tenute nella capitale francese. Quando l’evento si è svolto nella Ville Lumière, il nostro Paese ha sempre conseguito la sua miglior posizione di sempre nel medagliere.
Situazione quasi ovvia nel 1900, quando l’Italia partecipò effettivamente per la prima volta. Ad Atene, nel 1896, erano presenti solamente due atleti azzurri. Giuseppe Rivabella nel tiro e Carlo Airoldi, al quale fu però proibito di partecipare essendo considerato un “professionista”, nell’atletica leggera.
A Parigi 1900 si ebbe, dunque, la prima spedizione tricolore strutturata. L’Italia si fregiò di 3 ori e 2 argenti, concludendo il medagliere in ottava posizione de iure, in settima de facto. La distinzione è doverosa, poiché nella graduatoria viene ufficialmente inserita anche una fantomatica “Squadra mista”, ovverosia un pot-pourri in cui sono conteggiate tutte le medaglie vinte da squadre o equipaggi composti da atleti di nazionalità differente.
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Dopodiché, Parigi 1924 partorì una lusinghiera quinta piazza. Vero che l’Italia raccolse meno ori e meno medaglie di quanto non fece ad Anversa 1920 (rispettivamente 8 e 16, contro 13 e 23), cionondimeno nel medagliere dell’edizione tenutasi nella capitale transalpina un secolo fa, il nostro Paese fu superato solo da Stati Uniti, Finlandia, Francia e Gran Bretagna.
Pensare che anche Parigi 2024 possa regalare un ulteriore miglioramento è utopia. Il secondo posto di Los Angeles 1932 è irripetibile (forse per sempre). Se si guarda, in maniera pragmatica, solo al XXI secolo, allora potrebbe “bastare” una settima posizione, la quale rappresenterebbe la performance più nobile da Sydney 2000 in poi, come già esposto ieri.