UDINE. S’è presentato alla porta di un’anziana che abita in città, nella zona di via Pradamano, dicendo di essere un tecnico dell’acquedotto e, con atteggiamenti e discorsi allarmistici, ha parlato di una possibile contaminazione della rete idrica cittadina, un problema che – a suo dire – avrebbe ben presto creato una vera e propria emergenza nell’abitazione della donna.
Motivo, questo, per il quale lei, la padrona di casa, avrebbe dovuto prendere le sue cose più preziose, come ori e soldi, e metterle in salvo.
È questo, più o meno – secondo la prima ricostruzione effettuata dai carabinieri del Nucleo radiomobile di Udine –, il discorso con cui un uomo senza scrupoli è riuscito a rubare a un’anziana circa 2 mila euro in contanti e numerosi gioielli e oggetti preziosi per un valore che, stando alle prime stime, si aggira attorno ai 30 mila euro.
Il truffatore – che indossava una pettorina grigia – ha detto all’anziana che anche gli ori e le banconote avrebbero potuto essere contaminate e se li è fatti consegnare in una busta.
Poi le ha chiesto di aprire i rubinetti per poter controllare l’acqua e, in quegli istanti, ha infilato la porta ed è scappato. L’episodio è accaduto verso le 9 di martedì 24 luglio.
Successivamente la donna ha segnalato l’accaduto al 112 e i carabinieri hanno avviato tutti gli accertamenti possibili per riuscire a risalire al responsabile del raggiro.
Si tratta, tuttavia, di indagini molto difficili e che, spesso, possono contare su pochi elementi di partenza.
Infatti, i truffatori sono molto accorti nei loro “movimenti” e, nella maggioranza dei casi, scelgono abitazioni lontane da sistemi di videosorveglianza e prendono di mira persone anziane e sole.
In qualche caso, purtroppo, le vittime fanno fatica a ricordare tutti i dettagli (per esempio quelli relativi alla descrizione della persona) che sarebbero utili agli investigatori.
Ecco perché l’unica arma efficace, come ripetono polizia e carabinieri in occasione di tutti gli incontri pubblici con la cittadinanza, resta sempre la prevenzione.
La regola d’oro e la prima misura di protezione è quella di non permettere ad alcuno sconosciuto di entrare in casa. Se non, eventualmente, dopo aver effettuato tutte le verifiche necessarie.
Per esempio, si possono chiamare gli enti di cui le persone che si presentano alla nostra porta dicono di essere dipendenti. Si può chiedere l’immediato intervento di un vicino di casa oppure di un familiare o di un amico.
E, naturalmente, è sempre bene segnalare visite o movimenti sospetti al 112, chiedendo anche una verifica mirata o il passaggio di una pattuglia.
Alle volte il solo fatto che l’anziano dica di voler telefonare a un familiare o all’ente in questione (in questo caso quello che gestisce il servizio idrico) è sufficiente per indurre il malintenzionato ad allontanarsi velocemente, in modo da evitare ogni rischio di essere scoperto e arrestato.
Dunque, massima attenzione. Meglio un controllo o una telefonata solo apparentemente inutile, piuttosto che ritrovarsi un pericoloso malvivente in casa.
E comunque: diffidate sempre quando una persona che non avete mai visto arriva a casa vostra e comincia a parlare di oro e denaro.