Il Var non piace a tutti, e questa non è una novità. Ma in Norvegia lo odiano. Palline da tennis, pipe e crocchette di pesce sono solo alcuni degli oggetti lanciati dai tifosi dagli spalti del Lerkendal Stadion di Trondheim. Il match tra Rosenborg e Lillestrom – valido per la 15esima giornata del campionato norvegese – è stato interrotto per ben tre volte in pochissimo tempo a causa della protesta dei presenti contro l’utilizzo del Var. Dopo aver inizialmente spedito i giocatori negli spogliatoi, l’arbitro ha definitivamente sospeso la partita sul risultato di 0-0. Polemiche e dissensi per un sistema che non piace ai tifosi.
La protesta dei tifosi
“Odiamo il Var, non ci arrenderemo mai” recita uno degli striscioni presenti allo stadio. In Norvegia, la tecnologia è stata introdotta la scorsa stagione subendo critiche fin dalle prime uscite. La contestazione delle due tifoserie durante Rosenborg-Lillestrom è il sintomo di un problema ben più profondo: i sindacati dei tifosi delle diverse squadre sostengono che il tempo impiegato dai direttori di gara per prendere decisioni con il sistema rovina la bellezza delle partite.
Le crocchette di pesce costano caro
E ora, le due società coinvolte – seppur indirettamente – nella protesta, rischiano una sanzione da parte della Federazione norvegese e dalla Fifa. L’ipotesi più accreditata, al momento, sarebbe quella relativa a una penalizzazione di punti in classifica.
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