TRIESTE Quante leggende sono circolate sui concerti in Italia dei Nirvana, compresa la tappa del 16 novembre 1991 al Teatro Verdi di Muggia. A fare chiarezza arriva in libreria «Smells Like Italy: i concerti italiani dei Nirvana 1989-1991» di Riccardo Cogliati (Tsunami Edizioni, pagg 360, euro 25), che si concentra su quel magico momento in cui il trio di Seattle passa velocemente da promessa dell’underground a un successo planetario. Foto, interviste, materiale dell’epoca: l’autore lombardo ha svolto un lavoro accurato. Sono tanti i retroscena, le curiosità, le chicche per e i fan dei Nirvana.
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A partire dall’89, prima volta nel Belpaese con l’album di debutto “Bleach”: una band di nicchia, con un cachet di ottocento dollari (da dividere con i compagni di tour Tad); si narra che al Bloom di Mezzago «per portarli in albergo bisognava aspettare che fosse tutto chiuso e così Cobain e Novoselic hanno dato una mano a sparecchiare, ritirare i bicchieri, mettere a posto i tavoli (…) aiutano a rassettare il locale per poter rincasare il prima possibile». Quando si comincia a progettare il secondo tour in Italia, lo standard è appena un po’ più alto. Nessuno può prevedere, però, che la situazione è destinata a ribaltarsi a tempo record.
Il 10 settembre 1991 esce il singolo bomba “Smells Like Teen Spirit”, seguito il 24 settembre dall’album della consacrazione “Nevermind” (oggi oltre 30 milioni di copie vendute). Così, come ben ripercorre Cogliati, si scatena una vera e propria guerra di promoter e agenzie per accaparrarsi le date della band improvvisamente disco d’oro e ai vertici delle classifiche americane. In gioco entrano anche la Rock Alliance di Pordenone e la Devon Rex di Udine che si dividono il tour con la romana Subway Productions.
Come fu possibile l’ingaggio muggesano? Il bassista Krist Novoselic, (americano con genitori originari di Zara), chiede venga inserito un live per i fans jugoslavi. La situazione nei Balcani, però, precipita: ecco allora il ripiego su una data di confine, in «una graziosa cittadina a pochi passi da Trieste». «Noi – commenta Fabrizio Comel di Globogas/ Miela intervistato nel libro – con il nostro bel teatrino a Muggia rappresentavamo la situazione ideale».
L’aver pianificato tutto in anticipo farà sì che le location risultino troppo poco capienti, come raccontava lo stesso Kurt Cobain: «Tutti gli spettacoli che abbiamo fatto in questo tour erano sold out e c’erano molte persone che volevano venire a vederci, ma le venue non potevano accoglierli tutti. Molto frustrante, proprio come è successo un paio di giorni fa a Trieste, dove fuori c’erano quattrocento persone che cercavano di entrare e non ci sono riuscite. Fa davvero schifo, stare fuori e cercare di ascoltare; probabilmente molti di questi ragazzi si erano fatti chilometri per arrivare lì, è una merda e penso che il promoter abbia le sue colpe». Il Verdi era infatti stracolmo di persone, molte da Slovenia e Croazia: come nelle altre città la ressa non ha causato incidenti solo per miracolo.
Oltre al concerto, viene ricostruita la presenza dei Nirvana nel capoluogo giuliano: due notti all’Hotel Lido di Muggia, il 15 e 16 novembre ‘91, dove si tiene anche un’informale conferenza stampa e un giro a Trieste con tappa al Nutty Bar in Via Madonnina per Novoselic e il batterista Dave Grohl, mentre Cobain (nonostante il falso ricordo di chi lo avrebbe visto nel locale di Lorenzo Fragiacomo), rimase in hotel, passando la notte al telefono con Courtney Love. È argomento di discussione il conto telefonico accumulato: chi dice 220 mila lire, chi 800, chi un milione e mezzo.
E pare anche che il biondo cantante e chitarrista si fosse calato dalla finestra per evitare di pagarlo alla reception. Novoselic che saluta il pubblico di Muggia con «Dobro vece! Mi smo Bijelo Dugme», «Smells Like Teen Spirit» per la prima volta eseguita dal vivo in Italia, Kobain a fine concerto che se ne va da solo a piedi verso il Lido mentre gli altri due si intrattengono con i fans: sono tante le immagini cartolina fissate da questo prezioso volume, fermandosi ben prima di quel tragico 5 aprile 1994 che avrebbe prematuramente interrotto la vita di Cobain. Mentre la musica dei Nirvana è diventata eterna.
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