Due carte da medaglia per l’Italia e in particolare per il tiro a segno che sarà di scena alle Olimpiadi di Parigi 2024. Paolo Monna e Danilo Dennis Sollazzo, uno specialista della pistola 10m ad aria compressa e l’altro interprete invece delle gare di carabina 10m e della gara delle 3 posizioni da 50m, vogliono arrivare ai Giochi francesi avendo ben in mente cosa fare.
Il pugliese è alla sua seconda partecipazione olimpica, mentre il lombardo è all’esordio. Entrambi in questi anni hanno ottenuto risultati di rilievo a livello internazionale, come ad esempio l’oro continentale per Monna all’inizio del 2024, o l’argento mondiale per Sollazzo nel 2022.
Intervistati dal sito dell’Unione Italiana Tiro a Segno hanno espresso i loro pareri su diversi aspetti dell’avvicinamento e poi di quello che potrà succedere alle Olimpiadi, giova ricordarlo, all’interno del poligono di Châteauroux.
Così Paolo Monna: “Per me è la seconda partecipazione ai Giochi Olimpici, ma stavolta c’è tanta consapevolezza in più. A Tokyo mi ero messo tanta pressione e avevo troppe aspettative, stavolta la sto preparando diversamente, mantenendo un profilo basso e lavorando sul dettaglio tecnico. Il segreto è concentrarmi su me stesso e su quello che dobbiamo fare e migliorare. In questo triennio abbiamo fatto (insieme al tecnico Mauro Badaracchi, ndr) un lavoro focalizzato su Parigi. Certamente puntiamo al risultato ma rispetto al passato abbiamo stabilito una strada precisa per arrivarci. La medaglia d’oro conquistata agli Europei ha rappresentato un primo segnale positivo in questo senso, l’obiettivo è continuare su questa strada”.
Queste invece le parole di Danilo Dennis Sollazzo: “Non ho delle vere e proprie aspettative, considero la partecipazione a questa Olimpiade il risultato del lavoro fatto negli ultimi 10 anni, da quando ho iniziato a sparare. Ogni atleta quando inizia uno sport ha come obiettivo finale la partecipazione alle Olimpiadi. Per questo non ci voglio andare con la tensione del risultato a tutti i costi, voglio godermela il più possibile, viverla al meglio e dimostrare quello che sono capace di fare. Il programma è molto fitto per la parte di area compressa, perché la gara di Mixed Team e l’individuale sono vicine, mentre la gara di 3 posizioni è più staccata dal resto dell’agenda. Nell’ individuale mi aspetto di fare una bella gara, perché conosco il mio livello. E’ chiaro che, in caso di qualificazione, la finale sarebbe tutta da decifrare: nell’ultimo periodo ho avuto qualche problema di approccio ma il lavoro fatto con lo psicologo della nazionale sta dando i suoi frutti”.