PORDENONE. Il primo passo verrà formalizzato a fine mese, quando il consiglio regionale approverà la manovra di bilancio che comprende anche il finanziamento da 3 milioni di euro per la copertura del velodromo Bottecchia, ma il percorso verso l’opera di cui si parla da anni avrà bisogno di sforzi ulteriori.
Economici, prima di tutto: l’assessore allo sport, Walter De Bortoli, ritiene che la somma che verrà messa a disposizione dalla Regione non sarà sufficiente. «Non sono un tecnico - afferma De Bortoli -, ma, se vogliamo dotare il Bottecchia di un impianto fotovoltaico che possa generare energia elettrica per una lunga serie di impianti e strutture, potrebbero volerci 5 o 6 milioni, forse 8».
Quella del fotovoltaico è una partita centrale nell’iter che, una volta ottenuto il finanziamento, inizierà con l’affidamento dello studio di fattibilità, propedeutico a capire come intervenire e, di conseguenza, quale sarà la spesa.
De Bortoli punta con convinzione sul fotovoltaico pensando alle strutture sportive e anche al cimitero, vicini al velodromo. Per questo, aveva chiesto alla Regione una somma superiore. «Il mio auspicio era di ottenere 5 milioni di euro - spiega l’assessore -, ne sono arrivati 3 per un’opera importante per lo sport, ma non essenziale per la comunità, come ad esempio l’ospedale e la viabilità di collegamento a esso. In ogni caso, quando mi è stato chiesto dalla Regione di indicare l’opera più importante per lo sport, non ho avuto dubbi e ho detto il velodromo. Affideremo lo studio di fattibilità a degli specialisti, confrontandoci anche con la federazione ciclistica. Io, anche su questa partita, sono sempre stato molto concreto: servono 8 milioni di euro? Senza soldi non mi muovo. Però credo in quest’opera, come credo in un impianto che - oltre al ciclismo - possa continuare a ospitare anche il calcio e, perché no, grandi concerti. Va detto, in ogni caso, che anche su questo tema ragioneremo di concerto col sindaco Alberto Parigi e il resto della giunta, anche perché io ho la delega allo sport, non agli impianti sportivi».
Reduce dalla conclusione della 6 Giorni, che ha portato in città pistard di 19 Paesi, Bruno Battistella, presidente degli Amici della pista, osserva quanto sta accadendo sperando che sia la volta buona. «Tre milioni, per la copertura, potrebbero bastare - dice -, diverso il discorso se si volesse realizzare anche un impianto fotovoltaico. In questo caso, si tratterebbe di un investimento, considerati i costi che ha raggiunto l’energia elettrica. Non ho mai smesso di sperare che il Bottecchia venga coperto, il fatto che la Regione ci creda e sia impegnata mi fa sperare ancora di più. Anche perché, da quanto ho capito, non verremmo lasciati soli, qualora fosse necessaria una cifra più alta rispetto ai 3 milioni di euro». L’evento organizzato dagli Amici della pista, associazione che gestisce il Bottecchia, negli anni ha spesso dovuto fare i conti col maltempo. «Anche sabato, serata conclusiva della 6 Giorni, per qualche goccia di pioggia siamo andati in difficoltà - evidenzia Battistella -. Con la copertura il velodromo potrebbe venir utilizzato, al di là degli eventi, dieci mesi all’anno. La convivenza con il calcio? È possibile».