Una nottata di festa, condita anche da tuffi e cadute in acqua. I primi, seppur vietati, fanno parte della tradizione. E così non è mancato chi, in attesa dei fuochi, si è buttato in laguna per rinfrescarsi. Con buona pace degli agenti della polizia locale che pattugliavano il Bacino e le aree di sosta delle imbarcazioni.
Qualche caduta in acqua, invece, ha rischiato di trasformarsi in tragedia. È quanto capitato intorno alle due meno un quarto a Sant’Elena. Protagonista un uomo, con pantaloncini e maglietta di colore nero, che è scivolato nell’intercapedine di nemmeno mezzo metro tra il mezzo Actv in manovra (pieno all’inverosimile) e l’imbarcadero, in quel frangente affollatissimo di ragazzi e ragazze che da Sant’Elena andavano al Lido per festeggiare sulla spiaggia dopo i fuochi del Redentore.
L’uomo, per sua fortuna, è stato tirato fuori dall’acqua nel giro di pochi secondi, completamente illeso. Il marinaio di Actv aveva già avvisato il comandante del pericolo per l’uomo in mare. Fortunatamente, comunque, tutto è andato per il meglio.
A bordo dello stesso battello, pochi istanti dopo, si è andati vicini alla rissa a causa di un gruppo di ragazzi, evidentemente ubriachi dopo i festeggiamenti sul prato di Sant’Elena che intonavano a squarciagola canzoni fasciste. Più di qualcuno ha avuto da ridire e gli animi si sono surriscaldati. Anche in questo caso, comunque, tutto si è risolto non appena sbarcati al Lido.
Come ogni anno vista l’enorme quantità di persone, il deflusso dal Bacino San Marco e più in generale dalla città ha creato qualche problema. Soprattutto per coloro che volevano raggiungere il Lido.
L’isola infatti solitamente durante la festa del Redentore ospita diverse feste lungo tutto il litorale. Code senza grossi intoppi, grazie anche all’impiego di vigilanza privata incaricata da Actv, agli imbarcaderi di San Zaccaria e dell’Arsenale, da dove partivano battelli per fare la spola con il Lido. Discorso completamente diverso ai Giardini e a Sant’Elena. Nei due imbarcaderi, infatti, non c’era personale della vigilanza privata.
E in molti casi, i marinai e i capitani di Actv si sono trovati in difficoltà nel far montare a bordo centinaia di persone tutte insieme che si erano ammassate fino a riempire completamente le strutture, rischiando quindi di finire in acqua alla minima spinta. Deflusso invece ordinato dalla Giudecca. Gli agenti della polizia locale e i volontari della Protezione Civile si sono infatti sistemati in modo da realizzare due corsie per facilitare il transito.