Ivrea
Per la prima volta, l’Università cattolica del Sacro Cuore, dedica una summer school al vino e alla sua narrazione. Il corso sarà in Canavese, dal 5 al 7 settembre e si intitola Enogastronomia e sostenibilità: comunicare per crescere. Questa summer school è coordinata dal master universitario di primo livello in comunicazione per il settore enologico e il territorio, nato nel 2019. Le iscrizioni si ricevono online, entro la fine del mese. Chi frequenterà il corso, otterrà un attestato di partecipazione rilasciato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. I destinatari del corso sono produttori e rivenditori di vino, esperti e operatori del settore enologico e del turismo territoriali, studenti di comunicazione, amanti del vino e della comunicazione, sommelier e degustatori. Tutti coloro, insomma, che abbiano interesse ad approfondire la comunicazione della sostenibilità enogastronomica, un tema di crescente interesse.
Domenico Tappero Merlo è vicedirettore del master, docente e imprenditore agricolo. Le lezioni in vigna si terranno nella sua tenuta, a Loranzè. Altri momenti formativi coinvolgeranno altre realtà di eccellenza della zona (le aziende di Orsolani e Matteo Villa, il ristorante stellato Gardenia). Tappero Merlo da sempre promuove la necessità di qualificare la narrazione delle eccellenze enogastronomiche, sempre più al centro di turismo esperienziale. «Per il conseguimento degli obiettivi aziendali nel mondo del vino la comunicazione è sempre più strategica - osserva – . In una società in cui i consumi di vino pro-capite calano ogni anno, sia per un orientamento dei consumatori verso stili di vita più salutistici, che per una preferenza giovanile per le bevande dolci e gasate, è sempre più determinante essere più vicini ai propri clienti e riuscire a condividere con loro la filosofia produttiva».
«Il settore enogastronomico continua a crescere, confermando e migliorando il trend degli ultimi anni - spiega Carla Lunghi, direttrice del master i –. Sempre più turisti ricercano viaggi a tema enogastronomico, creando nuove opportunità che operatori e destinazioni devono intercettare per soddisfare i nuovi bisogni del turista. Formazione, competenze e valorizzazione delle ricchezze enogastronomiche regionali sono strumenti fondamentali per cogliere le nuove tendenze in atto».
Dal Rapporto sul turismo enogastronomico italiano a cura di Roberta Garibaldi, emerge come l’offerta stia maturando ma serva un salto di qualità in termini di idee, sistema, promozione e commercializzazione, in primis digitale. Quattro le tendenze in evidenza: varietà (il 63% dei turisti vuole scoprire mete nuove e diversificare l’esperienza, frictionless (letteralmente, senza attrito ovvero proposte accessibili e facilmente acquistabili) green e social (sempre maggiore attenzione alla sostenibilità e longevity (destagionalizzazione e attenzione alla salute).