PALERMO - Il Ministro dello Sport Andrea Abodi è stato intervistato dai canali del torneo. Sul momento d'oro del tennis italiano: "Non è soltanto l'espressione di un talento isolato ma di una scuola che si conferma e si consolida"
Un anno dopo la sua ultima visita, il Ministro dello Sport Andrea Abodi, è tornato al Country Time Club per incontrare gli organizzatori del Palermo Ladies Open ed assistere alcune fasi della partita tra Diane Parry e Chloe Paquet. Il ministro era presente a Palermo per partecipare ad alcune iniziative, tra cui la fiaccolata in Via D’Amelio: cerimonia di commemorazione in ricordo della tremenda strage che portò alla morte del magistrato Paolo Borsellino e della sua scorta.
“Trentacinque edizioni rappresentano un elemento di prestigio, il riconoscimento va a questo circolo, a chi organizza ed ha riportato il torneo qui. Ho vissuto i primi anni del torneo, ma torno sempre con piacere per riapprezzare le bellezze di questo circolo, l’impegno del presidente, del consiglio direttivo e del corpo sociale che hanno reso questo impianto un gioiello della città. Adesso qualche minuto di piacevoli partite perché l’aspetto competitivo fa parte della socialità del tennis e non solo.” ha sottolineato Abodi, accompagnato tra gli altri, dal Presidente e dall’Amministratore delegato di Sport e salute, Marco Mezzaroma e Diego Nepi Molineris.
“Non è soltanto l’espressione di un talento isolato ma di una scuola che si conferma e si consolida. La dimostrazione del valore non solo di atleti e atlete, ma dei tecnici e dei maestri della scuola italiana che si sta affermando come mai successo prima. In passato abbiamo avuto momenti di soddisfazione, adesso ci sono tanti tennisti e tenniste che si stanno affermando a tutti i livelli. Il tutto consacrato dai risultati in Coppa Davis e Billie Jean King Cup. Adesso ci aspetta l’esperienza olimpica in cui i tennisti italiani sognano in una dimensione spettacolare ed emozionante dello sport universale per ottenere gli stessi risultati di prestigio che stanno ottenendo nei circuiti. Le Olimpiadi e le Paralimpiadi sono un momento eccezionale di comunione universale, ci auguriamo che, oltre i successi sportivi, ci portino i presupposti di una pace di cui sentiamo bisogno e necessità“.
