Viola il codice di condotta del suo Paese e salta le Olimpiadi. Una sigaretta di troppo costa caro alla ginnasta giapponese Shoko Miyata. La 19enne, capitano della squadra nipponica di ginnastica artistica, non volerà a Parigi per aver fumato e bevuto alcolici. “Con il suo benestare e dopo varie riflessioni, è stato deciso che si sarebbe ritirata“: questo l’annuncio del segretario della federazione giapponese, Kenji Nishimura. Miyata è la campionessa nazionale in carica e vanta di un bronzo nella trave ai Mondiali 2022 (oltre a 3 medaglie nei campionati asiatici e 3 nei Giochi universitari mondiali).
Le severe norme del Giappone
Un comportamento non tollerabile in Giappone. Mercoledì, 17 luglio, la sessione di allenamento era aperta ai media e subito si era notato qualcosa di insolito: il capitano Shoko Miyata non era presente. Inizialmente, la federazione aveva confermato la sua assenza per “determinati motivi”, senza andare troppo nel dettaglio. Poi, le dichiarazioni del segretario generale alla stampa francese hanno annunciato il ritiro dell’atleta della squadra di ginnastica artistica alle Olimpiadi.
Le norme sul tabagismo sono molto severe in Giappone: fumare, infatti, è considerato illecito per tutti coloro che non hanno compiuto 20 anni (Miyata ne ha 19). Una questione anche etica e morale: si può fumare solo nelle cosiddette “smoking area” e farlo per strada è sintomo di maleducazione. L’ultima sigaretta di Shoko Miyata le costa l’esclusione dai Giochi Olimpici.
L'articolo L’ultima sigaretta di Shoko Miyata: il Giappone esclude la ginnasta dalle Olimpiadi per violazione del codice di condotta proviene da Il Fatto Quotidiano.