Franchi tiratori, come sempre. Ma quanti sono stati gli europarlamentari che hanno votato “in difformità” dagli ordini di partito? Non pochi. Il voto a Strasburgo per eleggere il numero uno della Commissione europea è a scrutinio segreto e questo scatena i voltafaccia ‘carbonari’. Chi ha sostenuto nel segreto dell’urna Ursula von der Leyen rieletta a guida della cabina di regia di Bruxelles? Smentiti i timori della vigilia quando qualcuno (non troppi) temevano che l’ex ministra del governo Merkel non riuscisse a raggiungere il quorum richiesto di 360 voti per il bis, la tedesca di ferro ha ha ottenuto 401 voti, ben oltre la soglia ma meno di quelli dichiarati a carte scoperte.
Chi l’ha votata? Il conto algebrico è semplice: 188 deputati dei Popolari, 136 dei Socialisti e 77 dei Liberali. Ma anche i Verdi hanno dichiarato e sbandierato il loro sostegno contro “le destre che avanzano”. E qui casca l’asino: i green contano 53 deputati, in Aula però era assente per malattia l’italianissimo Ignazio Marino. Quindi secondo le dichiarazioni dei quattro gruppi, von der Leyen avrebbe dovuto ottenere 453 voti. All’appello mancano 52 voti. Non pochi.
Non ha caso la tedesca ha condotto una “campagna ‘elettorale” certosina incontrando tutti i gruppi (tranne i Patrioti) e ha suggellato l’operazione con un discorso erga omnes (tanto Green Deal e una manciatina di Mediterraneo). Secondo fonti parlamentari, i Verdi hanno votato von der Leyen in 43, comunque abbastanza per far rivendicare al gruppo un ingresso di diritto nella nuova-vecchia maggioranza Ursula. Ma si calcola che i franchi tiratori siano stati almeno 24 ed è probabile molti di più. Nel Ppe avevano manifestato critiche le delegazioni slovena, croata e francese. In Renew si erano detti scettici i 6 deputati irlandesi, dubbi anche fra i tedeschi del Fdp del ministro delle Finanze Lindner. Nel gruppo S&D gira voce di alcune astensioni (che però valgono come voto contrario), in particolare tra i belgi francofoni mentre il Pd ha dichiarato voto a favore. Nel gruppo dei conservatori dell’Ecr potrebbero aver votato a favore i 3 deputati dell’Odr del premier ceco Fiala e i tre fiamminghi dell’N-Va.
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