Altra udienza nel processo per violenza sessuale in corso a Tempio Pausania nei confronti di Ciro Grillo, figlio di Beppe, e di suoi tre amici, accusati di avere violentato una ragazza italo-norvegese. “Sono emerse anche delle novità e dei punti oscuri, molto oscuri”, ha detto l’avvocato Giulia Bongiorno, che rappresenta la studentessa vittima della presunta violenza, commentando l’udienza odierna.
La giornata di oggi ha visto l’esame in aula di Francesco Corsiglia, l’unico dei quattro imputati che ha deciso di rispondere alle parti. Per il momento, il pool di avvocati difensori ha scelto il silenzio: gli atri imputati potrebbero decidere di rilasciare delle dichiarazioni spontanee alla fine del dibattimento, in autunno. I fatti di cui sono accusati i quattro ragazzi risalgono alla notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 nella villetta a Porto Cervo di proprietà della famiglia Grillo, dopo una serata trascorsa in discoteca.
Giulia Bongiorno ha rivolto a Francesco Corsiglia una serie di domande, per circa due ore, concentrandosi sullo scambio di messaggi e chat tra la ragazza e i quattro amici nelle ore e nelle giornate successive alla presunta violenza sessuale. “Non è chiaro perché di fronte ad accusare così gravi non sia stata fatta una denuncia per calunnia contro la mia assistita, cosa che ho chiesto”, ha ribadito Bongiorno riferendosi alle accuse che la studentessa italo-norvegese ha mosso nei confronti di Corsiglia e dei tre amici.
I legali di Ciro Grillo e dei suoi tre amici co-imputati hanno sempre respinto ogni accusa parlando di un rapporto consenziente tra i loro assistiti e la giovane ragazza. La sentenza è attesa per fine anno.
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