Batteri fecali nell’acqua a borgo Naronchie. Scoperta choc nel minuscolo agglomerato, dietro il santuario di Santa Augusta, sul versante est della Val Lapisina. Nel borgo, l’acqua non è potabile.
La scoperta è avvenuta quando Elena De Negri, mamma di un bambino di un anno, ha contattato un’azienda per chiedere di installare un depuratore sotto il lavello.
«Avevo chiesto il depuratore perché volevo eliminare la spesa delle bottiglie d’acqua per fare da mangiare, ma la ditta ci ha detto che non poteva installare l’apparecchio perché dalle analisi è emerso che all’interno ci sono dei batteri fecali».
L’unica alternativa, installare un potabilizzatore per un costo di duemila euro: pur di non risolvere il problema, la famiglia ha accettato.
«Due settimane fa sono venuti a fare un sopralluogo per capire come installarlo, visto che è un macchinario complesso e grande», racconta Elena. «Ieri mi ha chiamato l’azienda dicendo che non riusciranno a intervenire, perché per farlo dovrebbero creare un pozzo con una spesa per noi insostenibile».
A suo tempo Elena De Negri si era rivolta al Comune per spiegare la situazione e chiedere un contributo almeno per le spese del potabilizzatore.
L’allora vicesindaco Gianluca Posocco aveva messo al corrente, tramite una email, l’Ente della sanità pubblica, ma poi la famiglia non aveva ricevuto alcuna risposta. Borgo Naronchie è privo di servizio idrico.
Le tre famiglie, sei abitanti in tutto, si servono dell’acqua di una cisterna che non è ben isolata. Il servizio di acqua potabile manca anche a Pradal Alto e Basso e in altri borghi periferici.
Da tempo i residenti chiedono che venga portato l’acquedotto, mancherebbero 1000 metri di condotta.
«Dal Comune hanno sempre risposto che i fondi ci sono, ma che ci vorranno almeno un paio di anni prima che l’opera venga realizzata», conclude De Negri che lancia un appello: «Al sindaco Balliana chiediamo di aiutarci a risolvere questa situazione. Non possiamo sicuramente affrontare le spese per un pozzo. È illegale dare abitabilità a una casa senza dare acqua potabile, siamo al limite dell’inconcepibile. Credo sia nell’interesse comune che il borgo continui a vivere: io e il mio compagno abbiamo fatto la scelta di vivere qui. Tra l’altro questa è una zona turistica con potenzialità turistiche».
Proprio un anno fa il borgo aveva festeggiato l’arrivo di Ryan, figlio di Elena De Negri e Marco Renon.
Un evento: l’ultima nascita risaliva a 25 anni fa. Per far arrivare l’acqua nei borghi più periferici della città, il quartiere della Val Lapisina aveva avviato una raccolta di firme e fatto pressing sulle istituzioni interessate, senza esito.
