Non costruire ancora ma riqualificare, ricucire, armonizzare l’esistente. Ci sono pezzi di città abbandonati al loro destino, divisi tra tante piccole proprietà private, fermi nel tempo e di fatto inutilizzabili, che reclamano interventi di rigenerazione urbana.
È una sfida che Confcooperative Habitat ha lanciato anche quest’anno con la sesta edizione del concorso “AAA architetti cercasi” e che 147 giovani professionisti under 33 di tutta Italia hanno raccolto.
Divisi in 45 “squadre” hanno presentato altrettanti progetti e 225 tavole che contengono soluzioni di recupero per l’area di via Adriatica al Bassanello, indicata come caso di studio.
La giuria, composta da professionisti, docenti, tecnici ed esperti di fama come l’architetto Cino Zucchi, Alessandro Maggioni (presidente Confcooperative Habitat), Attilio Dello Vicario (Comune di Padova), Claudio Pianegonda (presidente Confcooperative Habitat Veneto), Maria Chiara Tosi (Università Iuav) Fabrizio Barozzi (giurato internazionale) e Chiara Dorbolò (vincitrice dell’ultima edizione di AAA) hanno scelto di premiare il progetto “Back - Bassanello Abitare condiviso” di tre giovani architetti (Massimo Addamiano, Michele Cortnovis e Federico Messa). Ora il Comune ha in mano una soluzione pronto-uso per un’area di alto valore strategico.
La soluzione proposta dai tre architetti vincitori prevede una rimodulazione degli spazi aperti dell’area di via Adriatica, con la pedonalizzazione parziale di via Santa Maria Assunta, il ridisegno del sagrato con sedute e aiuole piantumate, l’ampliamento del calibro di via Adriatica affiancata da una passeggiata pedonale, una nuova piazzetta pubblica a ovest del vecchio asilo e gli orti urbani condominiali a sud.
Per i giurati, la forza del progetto sta nel fatto che coniuga «sensibilità ambientale e riscoperta della vita urbana».
I volumi e le posizioni dei nuovi edifici «concorrono infatti a dare forma allo spazio collettivo insieme al recupero dell’asilo esistente, e le funzioni insediate a quota città appaiono in grado di donare vita allo stesso. Le unità residenziali sono ben distribuite e dotate di generose terrazze e verande orientate a sud e affacciate sul verde».
I vincitori saranno premiati il 24 settembre a Roma in occasione della ricorrenza dei 70 anni di Confcooperative Habitat: riceveranno 10 mila euro e saranno inseriti in un elenco di merito che Confcooperative promuoverà per incarichi con le proprie associate in tutta Italia.
Seimila euro andranno al secondo classificato - il progetto Impuntura di Giulia Chiatante e Alice Coletta - e 4 mila al terzo - La città porosa di Veronica Minucci, Gianluca Goi e Giovanni Palmiotto.
Si è detto soddisfatto delle proposte, l’assessore comunale all’Urbanistica, Andrea Ragona: «Questo concorso, che è significativamente rivolto ai professionisti under 35, ha prodotto progetti di grande qualità e originalità per un’area, quella del Bassanello, che vogliamo riqualificare, anche perché si tratta della porta d’accesso sud della città e perché, oltre a essere vicina alle mura storiche, è anche all’incrocio di importanti canali d’acqua».
«L’architettura legata al territorio che parte dalla storia e dal contesto sociale dei luoghi sui quali interviene contribuisce in modo significativo al disegno delle città del futuro, e della nostra in particolare, che vuole essere più sostenibile, inclusiva e direi anche più bella di oggi. La qualità del vivere passa infatti da tanti fattori ma anche il paesaggio, la bellezza dei luoghi, il loro equilibrio, sono elementi che l’architettura ci aiuta a sviluppare in modo corretto».
Anche per Alessandro Maggioni, presidente di Confcooperative Habitat, l’esito del concorso è stato soddisfacente: «Architetticercasi si conferma un’intuizione di grande valore perché pone sullo scenario della riflessione urbana non nomi noti ma giovani talenti formati in Italia».
«Nonostante l’inverno demografico, le energie in questo Paese sono ancora importanti e bisogna avere il coraggio di dare loro lo spazio che meritano. Non era scontato - e per questo ci ha molto soddisfatto - il numero dei partecipanti, ben 147, così come la qualità dei lavori e delle proposte elaborate dai giovani architetti, che sono riusciti ad approfondire e sviluppare i temi fondamentali di urbanità, architettura e progetto come soluzione per promuovere la permanenza in città di nuclei familiari e di abitanti temporanei e, allo stesso tempo, per ripensare anche la qualità dell’abitare in una città come Padova».