Coppa Davis, i convocati dell’Italia per la fase a gironi: c’è Sinner, prima volta per Darderi

L'Italia campione in carica torna a Bologna per iniziare la difesa al titolo. Sinner, Musetti, Darderi, Bolelli e Vavassori i cinque convocati da Volandri

Neanche il tempo di fermarsi un attimo dopo Wimbledon che il tennis è già ripartito con sei diversi tornei, quattro ATP e due WTA. Ma non solo presente, nel day after dei Championships si guarda già al futuro. Sono infatti state diffuse le convocazioni di Capitan Volandri per la fase a gironi di Coppa Davis, che vedrà impegnata l’Italia dal 10 al 15 settembre prossimo.

Alla Unipol Arena gli azzurri sfideranno Belgio, Olanda e Brasile per tornare a Malaga a difendere lo storico titolo conquistato l’anno scorso. Non sarà stato facile vista la grande abbondanza di questo periodo, ma Volandri ha ufficializzato le sue scelte: a Bologna ci andranno Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Luciano Darderi, Simone Bolelli e Andrea Vavassori.

Se tre posti erano già praticamente certi, ovvero quelli di Sinner, Bolelli e Vavassori, c’era curiosità per gli altri due. Ad accaparrarseli saranno quindi Musetti e Darderi, che – per il momento – battono quindi la concorrenza di Arnaldi, Cobolli, Sonego e Berrettini, quattro che sarebbero convocati nel 90% delle altre nazioni. Ma come raccontato dallo stesso Volandri, tutto può ancora cambiare.

“Il regolamento dell’ITF prevede che le convocazioni vengano fatte ad un mese e mezzo dall’evento, ma proprio per la finestra temporale che ci separa dalle sfide di Bologna è impossibile dar loro un valore concreto“ – ha spiegato a Filippo Volandri.

“Proprio perché ritengo che abbia senso solo dal punto di vista della promozione, il fattore principale di queste convocazioni è rappresentato dal valore dato dalla classifica di oggi. Sarà importante valutare lo stato di forma dei ragazzi nel prossimo mese, sarà quello il criterio fondamentale nella scelta della squadra migliore che possa rappresentare la nostra nazionale” – ha detto ancora il Capitano, ammettendo quindi la precarietà di queste convocazioni.