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Aiuti decreto agricoltura 2024, la guida essenziale aggiornata
Il decreto legge Agricoltura, decreto 63 del 2024, ha completato il suo iter di conversione in legge con l’approvazione finale alla Camera, portando importanti novità per il settore agricolo italiano. Questo decreto introduce una serie di misure innovative pensate per sostenere le imprese agricole e rispondere alle sfide economiche e climatiche che il settore sta affrontando. Vediamo nel dettaglio quali sono i principali impatti di questa legge e come influenzerà cittadini e amministrazioni pubbliche. Lo facciamo introducendo anche degli esempi pratici.
Uno dei punti salienti del decreto è la sospensione dei ratei per gli agricoltori e gli operatori del settore pesca. Questa misura si applica a coloro che, nel 2023, hanno subito una perdita di fatturato di almeno il 20% rispetto all’anno precedente. La sospensione riguarda il pagamento della quota capitale di mutui e altri finanziamenti a carattere rateale per un periodo massimo di un anno. Per ottenere questo beneficio, è necessario presentare un’autocertificazione dei requisiti ai sensi dell’articolo 47 del DPR 445 del 2000.
Il decreto prevede anche un credito di imposta per le imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, pesca e acquacoltura ubicate nelle regioni delle Zone Economiche Speciali (ZES) Unica. Gli investimenti agevolabili includono acquisti di terreni, ampliamenti di immobili strumentali e altri beni strumentali effettuati entro il 15 novembre 2024, anche tramite leasing. È importante notare che il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato, e i progetti di investimento devono avere un valore minimo di 50.000 euro.
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Per sostenere le imprese agricole situate in zone montane, l’articolo 2 del decreto conferma per il 2024 una riduzione del 75% degli oneri contributivi per i lavoratori dipendenti. Questa misura mira a ridurre il costo del lavoro in aree particolarmente svantaggiate, incentivando così l’occupazione e la sostenibilità delle attività agricole in queste zone.
Il decreto introduce importanti regolamentazioni per l’installazione di impianti fotovoltaici, un tema che ha sollevato molte polemiche negli ultimi mesi a causa della riduzione della superficie coltivabile. In particolare, nelle zone classificate come agricole dai piani urbanistici, è vietata l’installazione di pannelli fotovoltaici a terra. Tuttavia, è consentita l’installazione di pannelli rialzati, permettendo così la continuazione delle coltivazioni agricole. Sono previste deroghe per progetti finanziati dal PNRR o per la costituzione di comunità energetiche rinnovabili.
Il decreto destina fondi aggiuntivi per il controllo di diverse patologie animali e la diffusione di specie invasive come il granchio blu. Tra le malattie coperte troviamo la brucellosi bovina, bufalina e caprina, la tubercolosi bovina e bufalina, nonché la peste suina africana. Sono previsti anche contributi fino all’80% del danno accertato per i coltivatori di kiwi e ulteriori stanziamenti per le imprese del settore olivicolo, oleario, agrumicolo e lattiero-caseario.
Il decreto introduce misure significative per combattere il caporalato, creando una banca dati interoperativa tra diversi ministeri e enti (Lavoro, Agricoltura, Interno, INPS, INAIL, AGEA, ISTAT e Ispettorato Nazionale del Lavoro). Vengono anche introdotte sanzioni amministrative fino a 15.000 euro per le violazioni della normativa sugli appalti privati in agricoltura, oltre all’assunzione di 514 nuovi ispettori INPS e INAIL.
In risposta ai recenti eventi climatici avversi, il decreto stanzia 15 milioni di euro per interventi sulla siccità in Sicilia e 8 milioni per i danni causati dalle frane in Emilia Romagna, Toscana e Marche. Le risorse saranno gestite tramite Agricat, potenziato con ulteriori 5 milioni di euro, per garantire un supporto efficace agli agricoltori colpiti da questi eventi.
Il decreto prevede finanziamenti specifici per contrastare emergenze fitosanitarie, come la peronospora e la Xylella. Per la peronospora sono stati stanziati 40 milioni di euro, mentre per la Xylella sono previsti 30 milioni per il reimpianto e la riconversione delle colture di ulivo. Inoltre, per il granchio blu sono in arrivo 12 milioni di euro a sostegno delle imprese, oltre ai 13,4 milioni già stanziati.
Sono previsti ulteriori 20 milioni di euro per interventi di biosicurezza contro la peste suina africana, oltre ai 50 milioni già stanziati da altre normative. Viene inoltre istituito un Commissario straordinario nazionale per il contrasto alla brucellosi e tubercolosi bovina, con una durata di 24 mesi prorogabile una volta. Per il controllo della diffusione delle malattie e il miglioramento della sicurezza, saranno impiegate 177 unità delle Forze Armate e visori notturni per la caccia al cinghiale.
Una delle novità più rilevanti introdotte dal decreto è il miglioramento del Sistema Informatico Agricolo Nazionale (SIAN), che viene inglobato in Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura). Questa misura mira a semplificare le procedure burocratiche, migliorare l’efficienza dei controlli e facilitare l’accesso agli aiuti per gli agricoltori. L’obiettivo è rendere il sistema più trasparente e accessibile, riducendo i tempi di attesa e i costi amministrativi.
Mario, un agricoltore che possiede un’azienda agricola in una zona montana, può beneficiare della riduzione del 75% degli oneri contributivi per i suoi dipendenti. Questo gli permette di ridurre i costi del personale e reinvestire i risparmi nella modernizzazione della sua azienda.
L’azienda di Giulia, situata in una zona ZES Unica, decide di acquistare nuovi macchinari agricoli tramite leasing. Grazie al credito di imposta previsto dal decreto, può recuperare una parte significativa dell’investimento, migliorando la produttività senza gravare troppo sulle finanze aziendali.
L’azienda agricola di Luca ha subito gravi danni a causa della siccità in Sicilia. Grazie al Fondo di solidarietà nazionale potenziato dal decreto, Luca può accedere a finanziamenti che gli permettono di riparare i danni e implementare sistemi di irrigazione più efficienti per prevenire future perdite.
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