ZAGABRIA I giovani cittadini croati, come i loro padri, zii e nonni, dovranno svolgere il servizio di leva obbligatorio: la “naja” che era stata non abolita bensì sospesa in Croazia nel 2008.
Il servizio militare obbligatorio scatterà a partire dal primo gennaio dell’anno prossimo, come confermato da fonti del ministero della Difesa (la decisione politica sulla reintroduzione della leva era stata assunta mesi addietro), dicastero i cui responsabili sono impegnati ora sulle modifiche alle leggi sulla Difesa e sul servizio nelle Forze armate croate, come pure sui competenti regolamenti.
Il tutto farà da base per poter inviare i primi coscritti già tra poco meno di sei mesi nelle tre caserme scelte per l’addestramento: si tratta di due strutture in Dalmazia, a Tenin (Knin) e Signo (Sinj) e nella Croazia continentale, a Požega. È stato il direttore della Direzione risorse umane del ministero della Difesa, Ivan Jusic, a riferire ai media che il servizio militare dovrebbe durare da un minimo di due mesi a un massimo di tre, mentre fino al 2008 si finiva in caserma per una durata di sei mesi.
È stato calcolato che ogni anno sono tra i 17 mila e i 18 mila i giovani che raggiungono la maggiore età in Croazia e che dunque saranno soggetti alla leva obbligatoria. Naturalmente non tutti imbracceranno il fucile, entreranno nei carri armati o faranno sparare cannoni e altro: un certo numero di coscritti verrà sollevato dalla naja per problemi medici e non mancheranno coloro che si avvarranno dell’obiezione di coscienza, come già succedeva fino al 2008, con una discreta cifra di giovani che preferivano il servizio civile.
Anche se la cosa non è stata ufficialmente confermata, è probabile che quello civile duri il doppio del servizio militare. In ogni caso, le attività degli obiettori di coscienza verranno coordinate dal citato ministero, con Protezione civile, autonomie locali e rete di tutela sociale che insegneranno a questi coscritti come comportarsi in caso di calamità naturali, come roghi e inondazioni, e come prestare il pronto soccorso.
Inoltre gli obiettori potranno dare una mano nella realizzazione di importanti progetti infrastrutturali nei vari comuni, prestando pure assistenza alle persone meno fortunate. Non è stato ancora deciso l’ammontare dello stipendio mensile. Per coloro che presteranno servizio militare, la paga mensile dovrebbe essere abbastanza vicina ai 900 euro, quanto ricevono attualmente i militari volontari.
Nel 2025, così, saranno tra 4 mila e 4.500 le reclute chiamate a sostenere l’addestramento militare, che si espleterebbe in 4 o 5 tornate lungo tutto il corso dell’anno. Dal ministero della Difesa è stato fatto sapere che verrà lanciata una campagna promozionale con l’obiettivo di convincere un alto numero di giovani ad optare per il servizio militare.
Dal 2008 al 2022, ed è un dato molto interessante, 10 mila e 327 cittadini croati hanno prestato servizio militare in qualità di volontari, tra cui non poche donne. Il costo annuo legato al ritorno della leva obbligatoria è attualmente materia di studio in sede di governo: se fino a qualche anno fa si stimava la spesa tra i 65 e i 67 milioni di euro, ora la cifra potrebbe cambiare e probabilmente comportare qualche milione di euro in più. —
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