PAVIA. Sarà un giovedì difficile per chi si sposta in treno e bus: c’è lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale, che a Pavia avrà possibili impatti anche sulle linee di Autoguidovie e sui collegamenti gestiti da Trenord, tra i quali la linea S13 che collega Pavia e Milano. L’agitazione (mattutina per i treni, pomeridiana per i bus) durerà quattro ore, ed è la prima indetta dai sindacati Filt Cgil, Fit-Cisl, Uil trasporti, Faisa Cisal e Ugl a impattare sul servizio di trasporto pubblico locale. Al centro del contendere, il rinnovo contrattuale per gli autisti e il personale delle compagnie: «Gli stipendi vanno aumentati, le responsabilità degli autisti sono più alte delle paghe che ricevono» dice Gaetano Di Capua della Fit Cisl.
L’agitazione
Quello dei trasporti è un settore ormai da mesi attraversato da una profonda carenza di autisti, fotografata di recente da un rapporto Unioncamere che ha messo in luce le difficoltà che ci sono anche a Pavia provincia, mentre in Lombardia resta vacante un posto su tre. «Le aziende di trasporto pubblico locale sono sempre alla ricerca di nuovo personale, ma non ci si interroga sul perché manchino gli autisti – aggiunge Di Capua – è un settore bistrattato anche per via delle paghe basse, ma quando nelle trattative si parla di rimodulare gli stipendi non si riesce ad arrivare a un punto di incontro. Nel frattempo il contratto è scaduto a dicembre dell’anno scorso, un accordo sul rinnovo ancora non c’è e per questo siamo stati costretti a percorrere la strada della protesta».
Il contratto in fase di rinnovo è quello degli Autoferrotranvieri e internavigatori, le cui trattative cominciate a inizio anno si sarebbero arenate, stando a quanto affermato dai sindacati, per via delle «posizioni inaccettabili» tenute dalle associazioni che rappresentano le aziende del settore, «caratterizzato da un crescente deterioramento delle condizioni lavorative e retributive» dei lavoratori e delle lavoratrici, hanno scritto le sigle sindacali che hanno promosso lo sciopero di giovedì. «C’è il rischio sempre più tangibile della riduzione dei servizi, nonché dall’impossibilità di offrire un trasporto pubblico locale adeguato, ma anche riguardo a tematiche inerenti la sopravvivenza e gli interessi complessivi del settore» si legge in uno dei volantini che avvisano della protesta.
«Riluttanza»
«Gli autisti neo assunti cominciano a lavorare, di solito, con uno stipendio che oscilla tra i 1.200 e i 1.300 euro al mese: una paga inadeguata per chi si trova a guidare mezzi pesanti come gli autobus, con la responsabilità della vita dei passeggeri tenuta ogni giorno tra le mani» aggiunge Segio Antonini di Filt Cgil. «Ma l’aumento di stipendio non è la sola questione aperta – prosegue il sindacalista – c’è anche il tema dell’organizzazione del lavoro, per conciliare meglio vita privata e professionale con turni più gestibili. Tutti argomenti di cui si è parlato in fase di trattativa per il rinnovo del contratto, ma da parte delle associazioni che rappresentano le aziende abbiamo trovato reticenza e riluttanza. Così si è deciso di procedere con lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale».
Quella di giovedì non è l’unica agitazione che è stata indetta dai rappresentanti dei lavoratori dei trasporti: altre sigle hanno indetto scioperi lo scorso sabato 6 e domenica 7 luglio e (con le stesse motivazioni un’altra astensione si è verificata a giugno, paralizzando le corse dei treni diretti verso le località di vacanza con effetti anche a Pavia.