PALERMO - A concludere le dichiarazioni pre-main draw, Sarita Errani: "Peggio dell'anno scorso non posso fare, la priorità è ritrovare le sensazioni su terra"
Dal nostro inviato a Palermo
360 giorni fa, finì 6-0 6-0. Adesso Qinwen Zheng e Sara Errani si ritroveranno nuovamente una di fronte all’altra al turno d’ingresso nel Country Time Club, sede che ospita il Palermo Ladies Open. La Sara del 2024 è però ben diversa dalla versione grigia ammirata un anno fa, ora è nuovamente una singolarista competitiva. Il compito rimane comunque molto arduo, ma la tigre di Bologna è pronta a dare tutta se stessa per ribaltare il pronostico. Inevitabili le domande sulla sua partner della Garfagnana. L’esordio di Errani è previsto per la sessione serale di martedì.
D. Un ritorno a Palermo per te è sempre qualcosa di particolare. Ci torni però nell’anno delle Olimpiadi, quindi un anno ancora più speciale con una nuova compagna di doppio con cui hai fatto benissimo. Non avrai però la tua compagna al tuo fianco questa settimana, quindi non potrete allenarvi ma immagino che il pensiero sia anche sulle Olimpiadi?
Sara Errani: “Sì, assolutamente. Già dall’anno scorso, la priorità almeno per me era cercare di qualificarci e ci siamo riuscite abbastanza bene. Quindi ora c’è da mettersi lì e provare a prepararsi al meglio possibile qui a Palermo per ritrovare delle sensazioni sulla terra e vedere cosa riusciamo a fare“.
Cipriano Colonna, Ubitennis: Quali sono le risposte che vuoi trovare sul campo questa settimana, non tanto a livello di risultati ma proprio sul piano del gioco. Che risposte vuoi avere dal tuo tennis?
Sara Errani: “Devo mettere in conto che non mi sono preparata al meglio. Sono arrivata oggi da Londra. Non ho potuto prepararmi come avrei voluto sulla terra, però va bene così. Il sorteggio sicuramente non ha aiutato neanche. Peggio dell’anno scorso non posso fare, quindi vediamo cosa viene fuori. Comunque, a prescindere dalla partita in sé, la priorità è ritrovare le sensazioni da terra. Nel senso è molto diverso giocare sull’erba o sulla terra e non è mai facile. Cercherò di adattarmi nel miglior tempo possibile perché comunque le Olimpiadi sono tra poco“.
D. Con Jasmine tornerete ad allenarvi direttamente a Parigi o dopo Palermo fare qualcosa insieme?
Sara Errani: “Vediamo, quando finisco qua vedremo come organizzarci. Sicuramente andremo a Parigi martedì (si fa riferimento al giorno 22 luglio) quindi abbastanza presto. Perché non sarà semplice, nel senso che lei ha anche il singolo dove ci sono comunque aspettative. Quindi, vedremo come riuscire ad allenarci ma sicuramente lo faremo“.
D. Senti, tornando sul torneo che stai per giocare: è vero che il sorteggio è terribile. Peggio veramente non ti poteva capitare, volevo chiederti due cose. La prima se ti aspettavi che Zheng a parte quel risultato lì (il doppio 6-0 inflittole da Zheng nel primo turno del 2023) e poi la vittoria di Palermo, facesse questa crescita fino ad arrivare alla finale di uno Slam, anche se poi ha avuto una seconda parte di stagione se non deludente sicuramente in calo rispetto alla prima? Mi pare che però alla partita di domani ora arrivi un’Errani un po’ diversa rispetto anche a quella dell’anno scorso. Hai fatto una stagione in cui hai ritrovato fiducia, hai vinto tante partite, sei tornata fra le prime 100 senza considerare l’esperienza che hai. Quindi lasciamo perdere il punteggio dell’anno scorso, ma può darsi che le prospettive di quest’incontro siano ben diverse.
Sara Errani: “Per rispondere alla prima cosa che hai detto, sicuramente lei ha un potenziale pazzesco. Fisicamente è fortissima, si magari ultimamente non ha giocato benissimo ma rimane una grande giocatrice. Poi l’anno scorso qua ha vinto il torneo, quindi sicuramente è un posto dove si trova bene per le condizioni. Io però certamente arrivo in un momento migliore rispetto allo scorso anno. E’ stato un buon anno, duro perché ho giocato tantissimo tutte le settimane. Sono stata pochissimo a casa, ho giocato tanto tra singolo e doppio giocando abbastanza bene anche i singoli. Sicuramente c’è la metterò tutta per darle più fastidio possibile, sono consapevole che sarà dura però non entro in campo senza crederci“.
D. C’è ancora qualcosa che il torneo di Palermo riesce a suscitarti, nel senso quindici anni, conosci tutto. Conosci, penso, ogni singolo granello di terra. Però, insomma, è sempre bello essere qua, tante persone che conosci e quindi è sempre piacevole.
Sara Errani: “Si sta bene, sono sempre stata bene. Sono contentissima di essere ancora una volta qui“.
D. Esistono dei posti dove si gioca meglio quasi istintivamente, lo diceva Zheng. Incredibile, ce l’ha detto ‘sono tornata qua anche perché trovo delle energie’ e si sta parlando di una giocatrice cinese che vi ha partecipato solo due volte
Sara Errani: “Sicuramente credo che le condizioni facciano tantissimo. E’ ovvio che uno a seconda dei campi, delle palle che ci sono ritrova buone sensazioni o il suo gioco è aiutato da quelle condizioni. Quindi, sicuramente è come ha detto anche lei. Purtroppo avete cambiato le palle (sorridendo, ndr), io avevo buone sensazioni con quelle di prima però sicuramente il caldo, la terra sono condizioni che mi piacciono“.
D. Che contributo pensi di avere dato a Jasmine per la crescita che ha avuto perché sicuramente il fatto che tu sia stata nel suo box ha avuto il suo impatto. Cioè, una che ha fatto due finali Slam certamente avrà respirato qualche cosa dall’esperienza di partite con te.
Sara Errani: “Beh, come ho sempre detto io ci provo. Mi fa piacere cercare di aiutarla, come ho sempre detto se son riuscita ad aiutarla anche un solo percento sarei felicissima. Quindi ci provo, lei è una giocatrice con tantissima voglia di migliorare. E’ cresciuta tantissimo e quindi anche a lei piace chiedermi cose, informazioni, crescere. E’ una spugna. Poi è chiaro che aspettarsi due finali Slam è difficile, però ha un livello per me altissimo nel senso che già da Parigi è cresciuta tantissimo. Non me l’aspettavo ma sapevo che poteva fare qualcosa di grande a Wimbledon e che può fare ancora nel senso che la cosa bella di Jasmine è che secondo me il livello ce l’ha. Non è uno di quei risultati che magari vedi che sono estemporanei, che può capitare perché magari hai un buon tabellone o la settimana della vita. No, io vedo Jasmine con un livello altissimo e che ce l’ha. Quindi, questa è la cosa che per me può e deve continuare a stare lì perché ci sono tantissimi tornei ancora. E se riesce a mantenere questo livello, può ancora fare tante altre belle cose“.
D. Hai fatto un’intervista a Punto de Break qualche mese fa, dove hai detto: ‘metterei la firma a vincere una medaglia olimpica e chiudere la mia carriera a Parigi’. Adesso però è un anno che è stato un continuo crescendo, la finale a Roma, la finale a Parigi al Roland Garros. La prospettiva di giocare le WTA Finals in doppio, senti che tutto questo ti abbia dato nuova benzina per continuare ancora a far parte del circuito anche oltre questa stagione?
Sara Errani: “Vedremo, sicuramente quando fai risultati è ovvio che la voglia è lì. Uno vuole fare sempre meglio, vuole fare sempre di più. Quindi abbiamo fatto risultati bellissimi, perché no? E’ ovvio che quando uno è su, che fai smetti? E’ sempre difficile. Non so veramente, non ho avuto tempo e non ho neanche voluto mettermi lì a pensare seriamente al da farsi, però ora c’è da continuare. Stare focus e voler far bene. La voglia c’è, quindi continuiamo e poi si vedrà“.
D. Se non ricordo male quest’avventura nel doppio l’avete cominciata a sviluppare qui a Palermo. Tu eri preoccupata perché pensavi di non poter entrare in tabellone al doppio, c’è di non avere la classifica sufficiente. Adesso invece siete in corsa per una medaglia olimpica, avete vinto quello che avete vinto. E’ stato un progresso clamoroso, dove evidentemente tutte e due vi siete date qualcosa vicendevolmente.
Sara Errani: “Siamo migliorate, siamo cresciute tanto dall’anno scorso. Abbiamo trovato un po’ il nostro meccanismo, un po’ le cose da fare in campo, come gestire i punti quindi sì siam migliorate“.
D. Chiedo perdono perché i paragoni non sono mai azzeccati. Però tu hai giocato e vinto tutto con Roberta Vinci. C’è una similitudine, trovi alcuni punti. Quanto è diverso giocare con Paolini, cosa devi fare di diverso?
Sara Errani: “Direi che è molto diverso, proprio come impostiamo la tattica e il gioco: completamente diversi. Nel senso che con Robi [Vinci, ndr] ero io quella che stava a fondo e che cercava di manovrare i punti mentre lei a rete a muoversi e a chiudere le volée. Ora è praticamente l’esatto contrario, nel senso che cerchiamo di stare il più possibile con Jas a fondo ed io che cerco di andare a rete appena posso. E quindi faccio io la parte di quella che comunque a rete cerca di muoversi e fare cose mentre lei da fondo a spingere“.
D. E’ bello però vivere tutte le esperienze, no?
Sara Errani: “Assolutamente, quando si vince è sempre bello“.
