GORIZIA È tempo di saldi estivi, ma è anche tempo di bilanci. Per lo meno per quanto riguarda la spesa media delle famiglie isontine per i beni durevoli. Nell’ex provincia di Gorizia i consumi crescono ma rimangono sotto la media nazionale, anche se di poco. Secondo lo studio dell’Osservatorio Findomestic (Gruppo Bnp), realizzato in collaborazione con Prometeia, con una spesa complessiva di 187 milioni di euro, l’Isontino si posiziona al centesimo posto nella classifica delle 107 province italiane per la spesa di beni durevoli.
Si tratta di un risultato in chiaroscuro considerato che nella classifica per regioni il Friuli Venezia Giulia occupa il nono posto nella spesa media per nucleo familiare, con gli acquisti che sono trainati dal comparto dei motoveicoli. Se in regione gli acquisti delle due ruote risultano sopra la media nazionale, a tenere è anche il segmento delle auto nuove dove a guidare la classifica è l’area giuliana (+25.2%).
Secondo i dati dell’Osservatorio, nel 2023 in Friuli-Venezia Giulia sono stati spesi 1,708 miliardi di euro in beni durevoli: un aumento dell’8,2% rispetto al 2022, inferiore sia in confronto al 10% della macroarea del Nord-Est che all’8,9% del dato medio nazionale.
A livello provinciale il Friuli Venezia Giulia si dimostra eterogeneo, complice una crescita del reddito pro-capite che lo scorso anno ha interessato solo alcune province (Trieste e Pordenone), a scapito di altre (Gorizia, appunto). Il dato si riflette anche nella spesa per nucleo famigliare.
In generale nella regione le famiglie friulane hanno destinato mediamente alla spesa in beni durevoli 3.018 euro a nucleo: 187 euro in più rispetto al dato nazionale. Si spende di più a Pordenone (3.119 euro a nucleo familiare) e a Udine (3.096 euro), rispettivamente al 45esimo e 46esimo posto nella graduatoria delle 107 province italiane per livello di spesa.
Il mercato dei beni durevoli a Gorizia ha visto un 2023 di acquisti meno dinamico rispetto a quello delle altre realtà regionali, anche se con una spesa totale che è risultata in crescita del 6%, passando cioè da 177 a 187 milioni di euro. Nonostante un delta positivo di 10 milioni, la spesa per famiglia risulta, in ogni caso, l’unica in regione ad essere inferiore (anche se di poco) quella della media nazionale: 2.810 euro a nucleo familiare contro i 2.830 dell’Italia.
Entrando nel dettaglio, nel Goriziano a trainare i consumi è stato l’incremento degli acquisti di auto usate che ha fatto registrare un +19,7%, risultato, in questo caso, migliore della media nazionale, e che vale 54 milioni di euro in totale. Il dato è superiore a quello delle auto nuove che si fermano al 13,4% di incremento e a 37 milioni di euro.
Lo scorso anno gli acquisti legati ai motoveicoli hanno raggiunto i 5 milioni e sono anche questi in aumento rispetto al 2022, ma il rialzo del 9,2% rimane il più basso della regione in questo settore. Sono da considerare infine stabili gli acquisti per gli elettrodomestici (che valgono 16 milioni di euro e hanno una variazione positiva appena dello 0,2%) e per i mobili (49 milioni, +0,2%). Al contrario, dopo il boom del periodo legato al Covid-19, è crollato il comparto dell’elettronica di consumo come quello delle televisioni: -30,9% (4 milioni di euro). Un segno negativo lo registra anche il settore dell’information technology (-9,8%, 6 milioni di euro) e quello della telefonia (-5,9%, 16 milioni).
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