TRIESTE. Due serate speciali al Teatro Verdi di Trieste, martedì 30 e mercoledì 31 luglio con il debutto europeo di “Mimma the musical: Separated by war, United by song, Bound together by hope”. Tratto dal romanzo dello scrittore inglese Giles Watson con il libretto di Simon Evans e le musiche di Ronald Siemiginowski, che ne è anche produttore, lo spettacolo, dopo un debutto in Australia e una serata di gala alla Cadogan Hall di Londra arriva in scena anche in Italia.
«Quello che ho scritto è un’intensa storia di amicizia ambientata nel 1938 che racconta le peripezie, ancora poco indagate, degli italiani residenti in Inghilterra durante la Seconda Guerra Mondiale», spiega Siemiginowski. Ed è proprio quella pagina di storia che molti non conoscono quella che sta alla base della trama. «È un argomento che io conosco bene perché a noi in Australia veniva spesso narrata la vicenda dei ventimila italiani che vivevano a Londra in quel periodo - spiega il compositore -. Quando si venne a sapere che l’Italia aveva davvero scelto di appoggiare la Germania nella guerra, vennero arrestati e internati. L’ordine arrivò da Winston Churchill che fece internare anche alcuni tedeschi ed ebrei. Al contempo in questo spettacolo si parla anche della Resistenza a Torino, una città che conosco perché alcuni miei familiari avevano origini in quella città. E non mancherà nemmeno una parte di narrazione ambientata a New York. La mia protagonista, Mimma, è una giornalista torinese esiliata in Inghilterra per le sue idee antifasciste che vive a Soho, dallo zio Lorenzo, un immigrato diventato gestore di un locale jazz e ha un’amica cantante che si chiama Sarah. Il racconto che ne facciamo non vuole essere politico, bensì una storia che parla di umanità e di amicizia anche nei tempi di guerra».
Musicalmente, questo spettacolo ha una triplice matrice. «Ho messo insieme alcune arie d’opera, che sono cantate in lingua italiana, la musica jazz e arie da musical classico di Broadway anni 30 e 40 - rivela Siemiginowski -. Il pubblico potrà quindi ascoltare la mia “Aria Piemontese”, “Aldo’s lament” e “Aria Pieta”. Stiamo lavorando al cast che porteremo con noi a Trieste: sarà di prim’ordine, composto da artisti inglesi molto attivi nella scena del musical ma anche da due cantanti d’opera che saranno Aldo e sua madre».
Al teatro Verdi, quindi lo spettacolo verrà allestito per le due repliche di fine luglio e si avvarrà della precisione e della versatilità già dimostrata in svariate occasioni, dall’Orchestra della Fondazione che si appresta ad affrontare quindi una nuova sfida.
«Ho scritto questo spettacolo nove anni fa - rivela il compositore -. Le mie creazioni partono sempre da un pianoforte, ma in questo caso sentivo che queste arie avevano bisogno di diventare parte di qualcosa di più grande. È stato così che mi sono rivolto a Giles Watson che a sua volta ha immaginato una storia ambientata tra gli anni 30 e 40 a Londra ma che gli permetteva anche di mettere in luce le nostre comuni radici italiane. Quando gli feci ascoltare le mie musiche, non ebbe dubbi, gli sembrarono subito perfette: “Mimma” è nato così, diventando il nostro modo di celebrare il trionfo dello spirito degli individui sulla tirannia e la paura. Ora finalmente porteremo Mimma anche a Trieste, ci sono venuto ad aprile, mi è piaciuta molto la città e sono certo che sarà un bellissimo periodo quello in cui faremo l’allestimento, vivendoci e potendola scoprire meglio».
A proposito di questa prima internazionale il sovrintendente del Verdi Giuliano Polo afferma: «La nuova estate triestina, fortemente voluta già dallo scorso anno dall’amministrazione cittadina, piano piano deve sempre più passare da intrattenimento alto per il crescente turismo internazionale, a nuova sfida culturale, una seconda stagione più sperimentale, innovativa, coraggiosa, volta ad incontrare i gusti di un pubblico diverso e abituato alla grande offerta delle capitali internazionali da cui proviene. In tal senso Mimma si rivela una scelta perfetta giacché combina il fatto di essere novità pressoché assoluta a un linguaggio musicale che si rivela un perfetto crocevia di generi e influenze diverse».
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