foto da Quotidiani locali
Ultima tappa sul fiume Piave per l’equipaggio di "Operazione Fiumi - Esplorare per custodire", la campagna di citizen science di Legambiente Veneto. Supportata tecnicamente da ARPAV e finanziata da COOP Alleanza 3.0, la campagna ha osservato parametri come Escherichia coli, Glifosate e, per la prima volta, i PFAS.
Durante il monitoraggio a San Donà, il Piave è stato esaminato in sette punti. Solo San Donà e Jesolo hanno mostrato livelli di Escherichia coli inferiori alla soglia di allerta di 1000 MPN/100ml, mentre gli altri punti hanno superato leggermente questo valore ma sono rimasti entro il limite consigliato per lo scarico (5000 MPN/100ml). Ciò che preoccupa Legambiente è lo sfruttamento del fiume perché «l’urbanizzazione e le attività economiche lungo il fiume lo rendono uno dei corsi d’acqua più sfruttati d’Europa, con rischi idrogeologici crescenti»
Risultati del Monitoraggio
Le rilevazioni hanno registrato i seguenti valori di Escherichia coli
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Si sottolinea che per gli escherichia coli quando si supera il valore indicato da ARPAV di 1000 (MPN/100ml) si comincia a prendere in considerazione la possibilità di porre delle restrizioni per uso irriguo, con 500 (MPN/100ml) il limite per la balneabilità delle acque, mentre quello consigliato allo scarico deve essere inferiore a 5000 (MPN/100ml). L’acqua potabile non presenta contaminazione da escherichia coli.
Questi risultati indicano che, nonostante i livelli sopra la soglia di allerta in alcuni punti, la depurazione del Piave non è preoccupante.
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Valutazioni e Sfide Future
L’Arpav ha valutato lo stato chimico del Piave come "Buono" nel 2023, con nessun superamento degli standard di qualità per le sostanze pericolose. Tuttavia, alcuni pesticidi e fungicidi hanno superato i valori normativi nel torrente Teva.
Francesco Tosato, portavoce di Operazione Fiumi, ha dichiarato che la vera sfida per il Piave è la sua capacità di resilienza ai cambiamenti climatici.
L’urbanizzazione e le attività economiche lungo il fiume lo rendono uno dei corsi d’acqua più sfruttati d’Europa, con rischi idrogeologici crescenti: «Le acque del Piave, pur riscontrando valori sopra la prima soglia di allerta di Arpav, non presentano valori allarmanti. Anche considerando i dati degli scorsi anni possiamo dire che la depurazione non rappresenta un problema preoccupante per il fiume – dichiara Francesco Tosato, Portavoce di Operazione Fiumi. La grande sfida per il fiume Piave è però nella sua capacità di resilienza ai cambiamenti climatici, che comportano prolungati periodi di scarsità d’acqua, se non di siccità, e fasi di intense precipitazioni con un significativo incremento della portata del fiume».
Richieste di Intervento
Legambiente sottolinea la necessità di una strategia coordinata per tutelare il Piave, riducendo l’impatto delle attività umane e adottando una gestione sostenibile dell’acqua. È fondamentale continuare a investire nel sistema di depurazione e nella rete fognaria, garantendo la qualità delle acque e la biodiversità del fiume.
Collaborazione e Sostenibilità
La campagna Operazione Fiumi evidenzia l’importanza delle buone pratiche agricole e della produzione locale sostenibile. Le indagini microbiologiche di Legambiente affiancano i monitoraggi ufficiali di Arpav, fornendo un quadro completo dello stato di salute dei corsi d’acqua del Veneto.
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I dati sull’inquinamento
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Tra gli inquinanti specifici sono stati rilevati superamenti dei valori medi annui previsti dalla normativa per AMPA (prodotto di degradazione del Glifosate), Dimetomorf, Azoxystrobin, Metossifenozide e Pesticidi totali interessanti il torrente Teva.
Nella quasi totalità dei corsi d’acqua monitorati il livello dei nutrienti è risultato Elevato o Buono (stato trofico rappresentato in figura tramite l’indice LIMeco); l’unico caso di stato sufficiente è relativo al torrente Campea.
Le elaborazioni del monitoraggio del 2023 degli Elementi di Qualità Biologica (EQB: diatomee, macrofite e macroinvertebrati) sono tuttora in corso. Nel 2022 la valutazione degli EQB è risultata Buona o Elevata: 5 sui 9 corpi idrici monitorati presentano uno stato complessivo degli EQB Buono e i restanti 4 corpi idrici risultano in stato Elevato.
Il monitoraggio morfologico, che nel 2023 ha interessato 5 corpi idrici, ha evidenziato: 1 corpo idrico in stato Elevato (torrente San Valentino), 3 in stato buono (fiume Piave, torrenti Cicogna-Turriga e Teva) e 1 in stato scarso (Rio Grande). Il monitoraggio morfologico, condotto negli anni precedenti al 2023, ha evidenziato nella prevalenza dei corpi idrici uno stato buono o elevato.
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