GORIZIA C’è un ingrediente segreto, ma forse neppure tanto, che, miscelato al talento e all’impegno, è in grado di portare a risultati eccezionali come a un 100 alla maturità, ad esempio. Ed è la passione, l’amore per ciò che si fa. Lo raccontano bene le parole e le storie di studenti eccellenti come i tre neo-diplomati con il massimo dei voti dell’istituto per geometri “Nicolò Pacassi” di via Puccini, parte del grande polo tecnico goriziano. Si tratta di Elvis Ličina, Nicolò Murgut e Laila Fabris, tutti della classe 5Acat.
Elvis, che è originario del Montenegro e che anche quest’estate passerà proprio nello splendido Paese balcanico una parte delle sue vacanze, in più degli altri ha ottenuto la lode, un risultato che corona un percorso di studio alle scuole superiori a dir poco brillante. «È arrivato in verità in modo piuttosto naturale, non era per me un’ossessione, ma puntavo a fare meglio possibile all’esame – racconta il giovane geometra –. Fin dalla fine del triennio mi sono reso conto di quanto mi piacessero le materie che studiavo e che, spero, un giorno possano far parte della mia quotidianità lavorativa. Per questo l’impegno sui libri non mi ha pesato, e ho sempre studiato con passione».
Così, con la sua passione, Ličina ha superato di slancio il primo scritto, quello di italiano, l’insidiosa seconda prova di topografia e l’orale, che a suo dire è stato la sua «arma vincente». «Credo di aver fatto una buona impressione sui docenti con la fluidità del mio discorso», osserva lui, che adesso è atteso da un futuro alla facoltà di Architettura dell’università di Trieste, nella sua sede di Gorizia.
«Mi ispiro a Le Corbusier – dice –, architetto che mi piace particolarmente, ed un giorno spero di poter esprimere anche io la mia creatività facendo lo stesso mestiere».
Un sogno condiviso da Nicolò Murgut, altro 100 del “Pacassi”. «Il mio obiettivo sarebbe poter avere uno studio d’architettura tutto mio, poter creare progetti che riflettano chi sono, gestirmi e, perché no, guadagnare abbastanza bene da potermi permettere anche di viaggiare e vedere il mondo», racconta Nicolò, che intanto ha trovato lavoro all’Ikea nei weekend, e punta a far convivere quest’occupazione con lo studio, per mantenersi e iniziare a mettere da parte qualche risparmio. «Cosa mi porterò dietro di questi anni? Sicuramente le persone, dagli amici agli insegnanti con i quali si è instaurato un bellissimo rapporto – dice –, ma anche un indirizzo di studio che mi è piaciuto molto e che mi ha formato bene».
Tra le eccellenze del “Pacassi” quest’estate c’è pure Laila Fabris. «Sapevo che con un buon esame avrei potuto puntare al cento, ma ammetto che durante le prove mi ero lasciata un po’ prendere dall’ansia: poi però è andato tutto bene e sono contentissima, davvero», dice.
Laila adesso punta a seguire adesso una strada diversa da quella dei suoi due compagni. «Mi sono iscritta ad Ingegneria navale, a Trieste, perché credo che possa offrire sbocchi professionali estremamente interessanti – spiega –. Senza contare che magari vivere e lavorare in una città sul mare potrebbe permettermi di assecondare la mia grande passione». Quale passione? Il nuoto: Laila fa la bagnina ma è anche istruttrice di nuoto alla piscina di Monfalcone, esattamente come la mamma, che fu la prima ad avvicinarla a questo sport. E da allora non si è più fermata.
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