L’unicità della natura, tra passato, presente e futuro, è il filo conduttore che unisce le mostre allestite dal Sistema museale dell’Oltrepo Pavese al centro visite di Brallo di Pregola e al Museo dell’Appennino Lombardo delle Quattro Province a Romagnese.
Al Brallo, attenzione puntata in particolare su animali che presentano curiosità sotto vari punti di vista, sia del nostro territorio - come l’istrice - sia di altri parti del mondo. Poi su quelli che purtroppo si sono estinti, quasi sempre per colpa dell’uomo, come il tilacino o tigre della Tasmania, un predatore solitario oggetto di una caccia spietata (sorte avversa toccata anche al moa neozelandese, un gigantesco uccello che per sua sfortuna non sapeva volare, e al dodo delle isole Mauritius), il cui ultimo esemplare, Benjamin, morì in cattività allo zoo di Hobart nel 1936 (e ora al centro di un progetto, molto discusso per le sue implicazioni, non solo etiche, che punta a replicarne il Dna e riportarlo in vita).
Ci sarà spazio anche per gli animali mai esistiti, parto della fantasia. Il percorso delle mostre si completerà con uno sguardo ai fossili e ai generosi ritrovamenti in zona, dal plesiosauro di Zavattarello - i plesiosauri erano rettili acquatici vissuti tra il Triassico superiore e il Cretaceo superiore, formidabili predatori marini tra i dominatori del Giurassico che potevano raggiungere i 21 metri di lunghezza - la balena preistorica di Cà del Monte, le ossa di mammouth rinvenute in abbondanza nelle zone golenali del Po.
Gli animali “utili”
Al Museo di Romagnese, focus sugli animali che nelle varie epoche, fino ad oggi, sono stati utili all’uomo, nei lavori agricoli e non soltanto. La mostra al Brallo verrà inaugurata domenica 21 luglio e proseguirà ogni fine settimana anche per tutto il mese di agosto; quella allestita a Romagnese è invece già visitabile. In questo periodo estivo, di presenza turistica nelle località collinari e montane dell’Oltrepo, è aperto anche il Museo delle Api di Montalto Pavese (Palazzo Cristina di piazza IV Novembre), visitabile ogni prima e ultima domenica del mese dalle 15 alle 17.
Il Sistema museale dell’Oltrepo Pavese ha vinto due bandi regionali che finanzieranno le ricerche (con relativa pubblicazione) sulle Vie storiche del territorio, a cominciare dalla Via del Sale, analizzate nelle loro caratteristiche -non solo geografiche - e pecularità.
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