Vento forte e pioggia. Una bomba d’acqua si è abbattuta sulla provincia attorno all’ora di pranzo di venerdì 12 luglio. Dopo giornate eccezionalmente calde anche in montagna, sono arrivati la pioggia e il vento a sferzare il Bellunese, con un conseguente abbassamento delle temperature. In tutto i vigili del fuoco bellunesi hanno effettuato 15 interventi per caduta di alberi, danni d’acqua, copertura di tetti. Interessati i comuni di: Rocca Pietore, Auronzo di Cadore, Forno di Zoldo, Selva di Cadore, Feltre, Santo Stefano di Cadore, Tambre, Alano di Piave, Lentiai.
Alberi abbattuti dal vento e finiti anche in strada in Val Visdende, in Comune di Santo Stefano di Cadore, durante la violenta tempesta scatenatasi attorno a mezzogiorno e mezzo. A raccontare il violento fortunale è Sveva Mazzoleni Ferracini, ex atleta di short track, che con la madre Samantha De Martin Topranin stava effettuando alcune consegne con il furgone della ditta di famiglia, La Scaia di Pieve di Cadore.
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La bufera è iniziata all’improvviso, scuotendo il furgoncino che si trovava sulla strada della Val Visdende all’altezza del ristorante Gasperina, e facendo cadere alcuni alberi poco lontano. «Ci eravamo fermate un attimo durante il giro di consegne», spiega Sveva Mazzoleni Ferracini, «e stavamo per ripartire facendo la strada della Val Visdende. Improvvisamente è venuto giù il diluvio, il furgoncino ondeggiava e siamo rimaste ferme dove eravamo, davanti a noi abbiamo visto alberi che cadevano a terra».
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Un fortunale intensissimo ma breve, durato una decina di minuti. Quando la furia degli elementi si è placata, ha lasciato la strada ingombrata da alcuni alberi: «C’era per fortuna dei boscaioli in zona», spiega la giovane, «quando la pioggia si è fermata hanno iniziato a togliere gli alberi, riaprendola. Ma uno degli alberi caduti ha anche sfiorato una casa».
In Val Visdende si è subito recato il sindaco Alfredo Comis, che ha controllato i danni: «Sono caduti degli alberi, per fortuna non ci sono stati danni a cose e persone».
Tra i Comuni colpiti, come spesso capita, Val di Zoldo. Moltissimi gli smottamenti, da Bragarezza alla 251, dietro il municipio di Forno, tra Dont e Forno con auto o bloccate in strada per un’ora. Ma ci sono stati anche allagamenti di cantine e di almeno un appartamento.
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«Dobbiamo arrenderci», tuona il sindaco Camillo De Pellegrin, «I soldi vanno spesi per la difesa del suolo, non abbiamo infrastrutture adatte a questo genere di precipitazioni. I tubi, gli scarichi, i pozzetti i diametri dei canali di scolo non sono più sufficienti».
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«Quando viene giù tanta acqua, come quella di oggi, le infrastrutture non riescono più a farla defluire. La gente deve capire che i Comuni devono spendere i soldi in questo settore, non in sagre», conclude il sindaco.
Allagamenti anche sull’altopiano del Cansiglio, al confine con la provincia di Treviso. Acqua in strada e fuggi fuggi dei turisti che si stavano godendo la giornata.
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Una violenta tromba d’aria ha causato diversi danni nell’abitato di Marziai, frazione divisa in due tra i comuni di Borgo Valbelluna e Setteville. «La tromba d’aria e durata pochi minuti ma l’intensità del vento era fortissima e ha fatto volare molte piante e complementi d’arredo» , afferma Massimo Gallina, un testimone oculare.
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I danni maggiori si sono registrati in zona piazza dove un tetto in fibrocemento è stato divelto e si è schiantato contro un’altra abitazione, mentre da una casa a ridosso della strada provinciale si sono rovesciati un paio di pannelli solari, che solo per fortuna non sono caduti dal tetto.