Uno dei luoghi più iconici oggi della città di Napoli è l’Ospedale delle Bambole, che è divenuto negli anni molto popolare e visitato, sia dalla popolazione locale che dai turisti. Nato alla fine dell’800 da un’idea di Luigi Grassi nel Centro Storico, questo museo con annesso laboratorio che si occupa di apporre aggiusti ad uno dei giochi più amati dalle piccole, è situato nella popolare Spacca Napoli.
In questo post conosciamo meglio l’Ospedale delle Bambole di Napoli, per il nostro consueto spazio dedicato alla Cultura. Bentornati sul nostro portale!
La storia dell’Ospedale delle Bambole inizia nel 1895, quando il suo fondatore Luigi Grassi, uno scenografo dei teatri di corte e dei teatrini dei pupi napoletani, apre un piccolo laboratorio per il restauro e l’aggiusto delle scenografie di questi spettacoli. Effettua anche interventi su giocattoli, oggetti di culto e maschere. Tra i diversi giocattoli figurano anche le bambole e visto che Il Grassi è solito indossare il camice bianco per i suoi interventi, la popolazione inizia a chiamare questo luogo ‘o spitale d’é bambule.
Dopo di lui, la gestione passa al figlio Michele Grassi e alla moglie, che durante e dopo la guerra si occupano di aggiustare le bambole in cambio di un sorriso, in un periodo molto delicato della storia di Napoli e dell’Italia. Dopo Michele è il turno di Luigi Grassi, suo figlio, nipote del fondatore, raccoglierne l’eredità.
Oggi la gestione dell’Ospedale delle Bambole spetta a Tiziana Grassi, pronipote del fondatore e figlia di Luigi. Nel 2017 la stessa Tiziana Grassi decide di trasferire l’Ospedale delle bambole in Palazzo Marigliano, aprendo anche il Museo dell’Ospedale delle bambole.
Il museo è oggi visitato da circa 60.000 persone l’anno, divenendone uno più visitati della città.
Il museo è composto oggi da:
Ecco i principali contatti e info legati all’Ospedale delle Bambole di Napoli:
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