Joe Biden all’ultima spiaggia: stanotte( 00:30 ora italiana) il presidente americano terrà una conferenza stampa che tutti gli analisti ritengono decisiva per il prosieguo della sua campagna elettorale. Se dovesse ancora inciampare, dopo la disastrosa esibizione contro Trump, i democratici sceglierebbero un altro candidato per la sfida a Donald Trump del prossimo novembre.
Secondo la Cnn, si tratta della conferenza stampa, “con più pressioni nella storia di un presidente”. Molte voci dem, dal Congresso a Hollywood, hanno chiesto al presidente un passo indietro per il bene del partito e del Paese, preoccupati dalla possibilità di una valanga repubblicana a novembre. Un chiaro segnale è arrivato anche dall’ex Speaker, Nancy Pelosi, che ieri – a precisa domanda – non ha preso posizione, sottolineando che “spetta al presidente decidere se candidarsi”. Un modo elegante per chiedere a Biden di rinunciare alla sfida con Trump.
La conferenza odierna è solo l’ultima di una serie di eventi pubblici che si sono trasformati in esami sulla salute e sulle capacità cognitive di Biden, durante i quali anche un piccolo errore potrebbe innescare un disastro politico. Qualsiasi segnale che dimostri che i suoi ragionamenti siano offuscati dall’età rafforzerebbe l’idea impressa già nella coscienza nazionale e potrebbe infiammare una rivolta democratica.
Parte dei donatori democratici starebbe congelando i fondi per la campagna elettorale di Joe Biden sull’onda delle preoccupazioni sulle sue reali possibilità di essere rieletto. Lo riporta sempre la Cnn, citando uno stratega del partito democratico. “Tutto è congelato perché nessuno sa cosa succederà. Tutti sono in modalità di attesa”, ha affermato la fonte della tv americana, sottolineando che i donatori in questo momento sono concentrati su ciò che Biden sta facendo, comprese le interviste e la conferenza stampa di oggi. I donatori, che spesso operano dietro le quinte, secondo alcune fonti sarebbero sempre più inquieti sulla candidatura di Biden alla luce della sua esitante performance durante il primo duello tv con Donald Trump. “Le donazioni più ingenti hanno subito un notevole rallentamento dopo il dibattito”, ha spiegato alla Cnn un fundraiser democratico. “Quelle di piccolo importo- ha aggiunto l’esponente dem- procedono a ritmo sostenuto ma la campagna elettorale è troppo grande per poter vivere solo di queste risorse”.
Per la prima volta Melania Trump ha aperto le porte della sua residenza nella Trump Tower a New York per un evento di raccolta fondi a favore della campagna del marito. Secondo quanto riferiscono i media americani, l’ex First Lady ha raccolto 1,4 milioni durante la serata. Il cocktail nella Penthouse era per ‘Log Cabin Republicans’, un gruppo che si batte per i diritti della comunità Lgbtq+.
Richard Grenell, un repubblicano gay che ha lavorato nell’amministrazione dell’ex presidente Donald Trump, su X ha confermato che si tratta del primo evento in assoluto di campagna elettorale che si è svolto nella penthouse di Trump. “Abbiamo raccolto – ha scritto – 1,4 milioni in una notte. Il nostro obiettivo è di far votare per Trump il 50% dell’elettorato gay”. Melania ha accolto i suoi ospiti un un abito rosso Valentino.
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