Jonas Vingegaard 10 e lode: un capolavoro del vincitore degli ultimi due Tour. Lascia andare Pogacar sul Puy Mary Pas de Peyrol, poi mostra un enorme carattere sulla salita successiva andando a riprendere la maglia gialla con un vero e proprio numero. La vittoria è la ciliegina sulla torta, vedere commosso questo danese di ghiaccio fa venire un colpo al cuore pensando a tre mesi fa. Una vittoria importante, per lui e per il Tour.
Tadej Pogacar 8: ok, è stato battuto in uno sprint ristretto da Vingegaard, cosa non usuale. Ma intanto lui mantiene le promesse: aveva promesso battaglia sul Puy Mary ed è arrivata, con uno scatto tagliente come un rasoio. Probabilmente però, nei chilometri successivi, ha sbagliato qualcosa. Regala morale a Vingegaard, ma scalzargli questa maglia gialla non sarà mica facile.
Remco Evenepoel 8: non ha le stesse qualità in salita di Pogacar e Vingegaard, ma ha un cuore grande così. Va regolarissimo, senza mai forzare e va a riprendere Roglic, riuscendo poi a recuperare anche qualche secondo importante nel finale per difendere la seconda piazza. Il podio è nettamente alla portata.
Primoz Roglic 7: per il ritardo accumulato sarebbe da sufficienza stentata, ma comunque ha tenuto per lungo tempo il ritmo di Vingegaard e nel finale, per il podio, ha avuto la sfortuna della scivolata che gli ha fatto perdere un po’ di margine.
Giulio Ciccone 8: bella dimostrazione di forza dell’abruzzese. I fantastici quattro sono di un’altra categoria, lui sta bene con tutti gli extraterrestri e si prende un bel quinto posto, dimostrando di potersi prendere delle belle soddisfazioni alla Grande Boucle e puntare alla top 10.
Carlos Rodriguez 5: arrivare a 1’55” da Vingegaard e Pogacar è un boccone bello pesante da digerire per le sue ambizioni da podio. Oggi qualcosa di meno anche di Evenepoel e Roglic, e così combina poco.