Nella mattinata di martedì 9 luglio, senza sorprese, si è chiusa con esito positivo la conferenza dei servizi relativa all’impianto fotovoltaico di via Cavalleggeri: la distesa di pannelli si farà. Ci sono voluti più di trenta mesi ma alla fine i proponenti, la società Sicet di Bolzano in cordata con la padovana Ren Project, hanno incassato un via libera che conferma l’avanzata del fotovoltaico nel territorio trevigiano.
I campi interessati da questo progetto (il terzo ad ottenere l’ok su Mogliano) sono due e si trovano nel quartiere centro nord: uno, il più piccolo, è compreso tra via Bianchi e la Tangenziale Nord, l’altro si sviluppa dalla parte opposta. La distesa di pannelli è delimitata a ovest dal perimetro del giardino di villa Boldini, mentre a est lambisce alcune abitazioni che insistono su via Cavalleggeri.
Verrà occupata un’area complessiva di 87 mila metri quadrati. Stando al progetto i 13.500 moduli captanti a inseguimento (strutture in acciaio che cambiano inclinazione nel corso della giornata a seconda della posizione del sole per massimizzare la resa energetica) esprimeranno una potenza nominale complessiva di 7,29 mega watt picco. A riposo, cioè in posizione orizzontale, i pannelli avranno un’altezza di 1, 62 metri.
È prevista anche la realizzazione di una viabilità interna all’area, la realizzazione di cavidotti e il posizionamento di sette cabine prefabbricate, di dimensione compresa tra i 28 e i 13 metri quadrati di superficie. L’investimento complessivo, stando all’analisi dei costi allegata alla documentazione, è di 6 milioni di euro.
Questo progetto ha avuto da subito un iter travagliato e ha incontrato una forte opposizione a più livelli. La prima istanza è stata depositata il 3 dicembre 2021 provocando da subito una levata di scudi da parte dei residenti, del Comune e delle associazioni ambientaliste. Nel marzo del 2022 la procedura è stata archiviata e immediatamente ripresentata. Il muro contro muro su questo progetto, che ha già tenuto banco per due anni e mezzo, si è riproposto martedì 9 luglio.
Appuntamento alle ore 10, in video conferenza, con tutti gli enti coinvolti: «Abbiamo ribadito il nostro no» spiega il sindaco di Mogliano Davide Bortolato «e per rafforzare la nostra posizione non abbiamo sottoscritto alcuna convenzione o accordo perequativo. Come sindaco ho nuovamente sostenuto la volontà di tutelare i valori paesaggistici di quello che a tutti gli effetti è un territorio di pregio del nostro Comune, nelle immediate vicinanze di villa Boldini, villa Bianchi e villa Buratti».
Hanno partecipato anche i super consulenti dell’amministrazione comunale, il professore Giovanni Campeol, esperto di valutazione ambientale, e l’avvocato padovano Alessandro Calegari. Ad esprimere parere negativo, non vincolante, al progetto nei mesi scorsi erano stati anche la Soprintendenza (che ha prescritto ulteriori indagini archeologiche sul sito) e la provincia di Treviso. Ora, dopo i tempi tecnici di pubblicazione, potranno partire i lavori, mentre il fronte del no, avrà 60 giorni di tempo per opporsi con un ricorso al Tar. A quello, già annunciato, del Comune, si aggiungerà quello del comitato dei residenti.