Il vocabolario della lingua italiana definisce il verbo sostituire come l’azione di «mettere una persona o una cosa al posto di un’altra». Dunque, se si vuole sostituire un Comitato occorre avere già pronto un altro organo con le stesse (o simili) funzioni e poteri. Questo dettaglio sembra essere passato di mente al legislatore italiano (il governo) che ha approvato un decreto legislativo in cui – di fatto – si fanno cessare le funzioni del Comitato media e minori a cui subentra il Comitato consultivo interistituzionale. Peccato che per quest’ultimo manchi ancora un decreto attuativo in grado di indicare quali saranno i suoi compiti e da chi sarà costituito.
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Dunque, almeno per il momento, dal 2 maggio scorso – giorno in cui è entrato in vigore il decreto legislativo 50/2024, le funzioni e i poteri (di controllo e monitoraggio) del Comitato media e minore non hanno realmente un padrone. Di conseguenza, le segnalazioni (nonostante la pagina dedicata sul sito del Mimit sia ancora attiva) di violazione del Codice di autoregolamentazione TV e minori, rischiano di perdersi nel vuoto e ad andare a ingolfare il sistema di Agcom.
Una sostituzione arrivata, ma al momento – utilizzando una metafora calcistica – stiamo giocando “con un uomo in meno”. Perché secondo quando indicato dal suddetto decreto legislativo approvato il 25 marzo 2024 ed entrato in vigore lo scorso 2 maggio, è prevista l’istituzione di un Comitato consultivo interistituzionale all’interno del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). Peccato che, a oggi, di tutto ciò non si sappia nulla. Nel dettaglio, l’articolo 8 definisce quel che dovrebbe (a grandi linee) fare questo Comitato che sostituisce il già cancellato “Media e Minori”:
«Presso il Ministero è istituito un comitato consultivo interistituzionale con compiti di promozione e ricerca sui temi di alfabetizzazione mediatica e digitale, di esprimere parere nella fase di adozione dei codici di autoregolamentazione e co-regolamentazione dei fornitori di servizi media diffusi tramite qualsiasi canale o piattaforma, a tutela dei minori. Le modalità di funzionamento e partecipazione al comitato sono definite con successivo decreto ministeriale. Ai partecipanti non spettano compensi, gettoni di presenza, rimborsi spese e altri emolumenti comunque denominati».
Si parla di un decreto ministeriale annunciato – per legge – nel mese di marzo. Oggi siamo entrati nella seconda decade di luglio e ancora non vi è traccia di nulla. Dunque, non sappiamo se e quando entrerà effettivamente in funzione, come funzionerà e chi vi farà parte. Al momento, resta solamente una pagina sul sito del MIMIT per inviare segnalazioni che finiranno nel vuoto.
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