Tantissimo denaro delle mafie ripulito nel settore degli idrocarburi, in quello cinematografico e anche in quello musicale, attraverso società cartiere intestate a prestanome, con l’aiuto di professionisti e imprenditori compiacenti. È quanto è emerso dopo il blitz della Direzione investigativa antimafia che ha eseguito 18 arresti in tutta Italia e sequestrato di 131 milioni di euro. Le accuse sono, a vario titolo, di associazione a delinquere con l’aggravante mafiosa finalizzata alle estorsioni, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, autoriciclaggio e armi. Cinquantasette gli indagati.
Dall’indagine, avviata nel 2018 dalla Direzione Investigativa Antimafia, con il coordinamento della Dda, è emersa l’esistenza di due associazioni per delinquere che attraverso una strategia di sommersione riciclavano ingenti profitti, infiltrando progressivamente attività imprenditoriali in apparenza legali in molteplici campi. Accusati di essere al vertice della prima associazione, sulla quale si è focalizzata fin dall’inizio l’attività investigativa, sono Antonio Nicoletti e Pasquale Lombardi, insieme a soggetti come Salvatore D’Amico e il figlio Umberto, e Umberto Luongo.
Secondo l’accusa, avvalendosi della partecipazione di numerosi soggetti appartenenti agli ambienti della criminalità autoctona romana e di matrice camorristica, sarebbe stata creata una complessa rete di società “cartiere” intestate a prestanome attraverso le quali riciclare ingentissime somme di denaro proveniente dai clan campani. In questo contesto – come riporta l’Ansa – è emersa la figura del produttore cinematografico Daniele Muscariello nella veste di fiduciario degli stessi clan e dell’ex manager musicale di Achille Lauro, Angelo Calculli.
L'articolo Fiumi di denaro della mafia ripuliti nel cinema e nella musica: indagati l’ex manager di Achille Lauro, Angelo Calculli , e il produttore Daniele Muscariello proviene da Il Fatto Quotidiano.