I Giochi olimpici di Parigi 2024 rappresenteranno una nuova opportunità per la scherma femminile italiana di ampliare i propri orizzonti, incredibilmente ancora limitati. In ambito a Cinque cerchi, sia la spada che la sciabola devono spezzare dei digiuni cominciati nel momento stesso in cui sono entrate nel programma della manifestazione più prestigiosa in assoluto.
Nella spada, l’Italia non si è ancora fregiata di una medaglia d’oro. Nonostante quattro titoli mondiali individuali (di cui tre arrivati nell’ultimo decennio) e uno a squadre, nel settore olimpico il piatto piange. Rossella Fiamingo si è spinta all’argento a Rio de Janeiro 2016, così come seppe fare la squadra ad Atlanta 1996, ma il metallo più pregiato non è mai stato raggiunto. Un’anomalia, considerando come ben 8 Paesi abbiano già trionfato in almeno due armi diverse.
Le possibilità di sfatare il tabù legato all’Epée sono concrete. I risultati della stagione corrente dicono che la squadra parte con i favori del pronostico assieme alla Corea del Sud, mentre Giulia Rizzi è reduce da un’annata di grazia, durante la quale si è espressa a un livello senza precedenti nella sua carriera, dimostrandosi inferiore alla sola Vivian Kong. Alberta Santuccio, fresca medaglia di bronzo agli Europei, è in prima fila nella folta schiera delle outsider. Infine, la spada é un’arma dove si può (ri)emergere improvvisamente. Dunque mai sottovalutare la già citata Fiamingo, alla quale non mancano esperienza e voglia di primeggiare.
Scherma, Parigi 2024. Michele Gallo sostituisce Pietro Torre nella gara individuale di sciabola
Discorso diverso per la sciabola, dove ancora si attende la prima medaglia di sempre. A livello individuale, nessuna azzurra si è ancora spinta oltre i quarti di finale (raggiunti da Irene Vecchi a Londra 2012 e da Loreta Gulotta a Rio de Janeiro 2016), mentre nelle prove a squadre si è dovuto trangugiare per due volte l’amaro calice del quarto posto (Rio de Janeiro 2016 e Tokyo 2021).
Durante il 2023-24 le sciabolatrici hanno faticato rispetto alle controparti azzurre di fioretto e spada. Però Martina Criscio e Chiara Mormile hanno saputo realizzare un exploit a testa, così come la squadra è stata in grado di salire una volta sul podio. Ci sono tante atlete e diversi team più quotati, cionondimeno se la giornata è quella giusta, si può provare a far saltare il banco. Ai Giochi olimpici non esistono risultati estemporanei; anche “una stangata” resta per sempre.